«Oggi – ha detto papa Francesco, rivolgendosi alla Chiesa italiana – non viviamo un’epoca di cambiamento quanto un cambiamento d’epoca», insistendo sulla radicalità dei processi che stanno rivoluzionando il mondo, le società, la famiglia. Un testo del cardinale Ennio Antonelli, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la famiglia e già arcivescovo di Firenze, riflette sul compito della Chiesa per una rinnovata evangelizzazione, che non può ridursi a una riformulazione verbale del messaggio, ma deve riplasmare sia la vita personale dei fedeli sia la vita comunitaria della Chiesa. Per gentile concessione la nostra rivista ospiterà alcune parti di “Una Chiesa in ascolto e in uscita” (Ed. Ares, 2018) mentre è in corso il Sinodo indetto da papa Francesco sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. È un cammino che coinvolge tutta la Chiesa dall’ottobre 2021 all’aprile 2023.
Intervista con Pia Luciani,
nipote di Giovanni Paolo I
Come avete accolto, come famiglia, la notizia della beatificazione di vostro zio, Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I ?
Sapevamo da sempre che sarebbe arrivata, che prima o dopo sarebbe accaduto. L’abbiamo accolta con gioia e anche con molta normalità. Ringraziamo il Signore per questo dono: non a tutti è dato di avere uno zio beato! Conosco famiglie che hanno un santo tra i loro parenti, ma non è una cosa abituale o alla quale ci si abitua… . Per noi era “beato” ugualmente già prima, lo consideravamo già santo, ma ora è la Chiesa che lo riconosce ufficialmente. Ma valeva la pena toglierlo dall’oscurità e metterlo come una candela sul candelabro…
La beatificazione di papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, che sarà celebrata
il prossimo 4 settembre, ripropone i giorni misteriosamente brevi di un pontificato tutto dedito all’essenziale.
A leggere il suo nome iscritto solennemente fra i beati della Chiesa cattolica, Albino Luciani arrossirebbe. Come quella volta in cui Paolo VI a Venezia si tolse la stola pontificia e gliela impose sulle spalle in segno di stima. «Mai ero diventato così rosso nella mia vita», confidò nel suo primo Angelus dopo l’elezione pontificia. La gente sentiva che l’humilitas nel nuovo papa non era una posa.