Nel logo della prima Giornata Mondiale dei Bambini, che si terrà a Roma nel maggio 2024, le impronte delle mani a diversi colori rappresentano le molteplici culture, chiamate a formare un’unità che accoglie e valorizza le differenze; il profilo stilizzato della cupola di San Pietro richiama la Chiesa, custode del futuro delle nuove generazioni; la lanterna della cupola è metafora dei cristiani “portatori di luce” e la croce è ovviamente il simbolo della passione e resurrezione di Gesù.
«Fare gli interessi di Gesù», fu il motto della sua vita e per questo si rispecchiò totalmente in san Giuseppe, lo sposo di Maria e il custode del Redentore. Di san Giuseppe lo attrasse fortemente il servizio nascosto, nutrito di profonda interiorità. E questo “stile” seppe trasfondere negli Oblati di san Giuseppe, la congregazione religiosa da lui fondata. A essi amava ripetere: «Siate straordinari nelle cose ordinarie» e aggiungeva: «Siate certosini in casa e apostoli fuori casa». Della sua robusta personalità, il Signore volle servirsi per la sua Chiesa, chiamandolo all'episcopato nella diocesi di Acqui, dove, in pochi anni, spese per il gregge tutte le sue energie, lasciando un’impronta che il tempo non ha cancellato.
Una pagina de La Santa Crociata reca il titolo Nella famiglia di san Giuseppe, con i nomi di coloro che si affdano al nostro Patrono o lo ringraziano per l’aiuto ricevuto. Proprio in apertura vi è l’elenco degli “Amici di san Giuseppe”; sono bambini e ragazzi, ma purtroppo non sono molti i nomi annotati. Desidero perciò dedicare qualche attenzione al valore di questo elenco.