Il viaggio che mi ha portato in Spagna nella settimana di Pasqua aveva uno scopo certamente ignoto ai viaggiatori che facevano con me lo stesso tragitto. Del resto non è facile da spiegare che si fa un Processo al fine di proclamare (speriamo in un tempo non troppo lontano!) la santità di un cristiano; i processi di solito hanno altre conclusioni!
Caro padre Alphonse, Lei è diventato sacerdote dieci anni fa. Da quanti anni si trova in Romania? Si è abituato a questo nuovo ambiente?
I miei primi dieci anni di sacerdozio sono stati “anni di grazia del Signore”. Devo dire che ho sempre mantenuto una grande gioia nel cuore e mi sono sempre sentito accompagnato dall’azione dello Spirito Santo e da Maria, mamma, amica e sorella nel cammino della fede. Sono arrivato in Romania l’1 marzo 2015 e ho cominciato l’apprendimento della lingua e il servizio pastorale tra gli anziani della casa delle suore guanelliane e la mensa dei poveri. Sono venuto con una grande fiducia nel Signore, anche se ci sono stati giorni difficili. Ma le difficoltà spesso sono segno che siamo sulla strada giusta, quella che il Signore vuole. So che posso contare sulla preghiera di tanti.
Giugno: mese del Sacro Cuore
Il Signore della storia ha spezzato le catene dei molteplici timori esistenziali e a ogni persona, liberata dalle catene delle tante morti e paralisi, ha consegnato la carta vincente nell’esistenza: il sentirci amati.