Le ragazze erano in attesa della lezione di catechismo e speravano di essere assegnate alla classe di suor Chiara. Lo desideravano perché il suo spirito buono sapeva attrarre; era accogliente e serena nel comprendere i loro problemi e quando la vedevano le correvano festosamente incontro. Preghiere, canti, momenti di gioco o la preparazione delle rappresentazioni teatrali animavano le giornate in sua compagnia.
Lʼappuntamento è intorno alle 11 di sabato, il terzo del mese. Siamo nella Parrocchia di santa Prisca all’Aventino, tra le zone più belle di Roma. Il cancelletto che conduce al giardino pensile è aperto, fuori c’è già qualcuno in attesa. Dentro il giardino, alcune suore e un gruppo di ragazzi velocemente dispongono tavoli e sedie sotto i tendoni, puliscono, sistemano le tovaglie di carta, apparecchiano. Tutto deve essere pronto per l’arrivo degli ospiti. Non è un ristorante, non un banchetto: è la “festa dei poveri”.
Nel 1976 Albino Luciani, all’epoca patriarca di Venezia, diede alle stampe una raccolta di lettere immaginarie, che aveva già pubblicato negli anni precedenti (1971-1975) sul mensile Il Messaggero di sant’Antonio. Albino Luciani, prima vescovo di Vittorio Veneto e poi patriarca di Venezia, il 26 agosto 1978 fu eletto papa con il nome di Giovanni Paolo I, ma dopo soli trentatré giorni morì all’improvviso a causa di problemi cardiaci. Il 4 settembre 2022 è stato proclamato beato.