Questo mese di gennaio è dominato dalla scena del Natale del Signore, e niente ci vieta di occupare la nostra ora santa semplicemente stando con Maria e Giuseppe in adorazione: il Tabernacolo è la nostra vera mangiatoia, poiché Cristo è carne nel grembo di Maria, deposto nella mangiatoia, ma è anche carne nel segno del grande sacramento che ci ha lasciato. Vi propongo quindi semplicemente di iniziare l’Ora santa entrando in preghiera, invocando la luce e la grazia dello Spirito Santo, chiedendo a Cristo Signore che vi conceda grazia di vegliare e pregare con Lui in riparazione dei peccati vostri e del mondo intero; chiedetegli grazia per potere offrirgli un segno del vostro amore.
Per il terremoto di Messina 1908, don Guanella offerse la sua opera. Per il terremoto delle Marsica, il 15 gennaio del 1915, nella zona di Avezzano, don Guanella andò di persona e soccorrere i terremotati e, soprattutto, con don Bacciarini, presente nei luoghi della desolazione, organizzò un’assistenza sul luogo e ospitò nella sue case di Roma Trionfale e san Pancrazio centinaia di profughi soprattutto anziani e orfani. Un’isola di benessere la costituì anche a Ferentino, dove decine di terremotati hanno potuto trovare assistenza materiale e morale. L’esperienza paurosa del terremoto è drammatica poiché è un rovesciamento della vita.
Il numero degli italiani costretti a emigrare in altri continenti nella seconda metà dell’ottocento fu abbastanza elevato. Proprio in quel contesto temporale, san Pio X, allora vescovo di Mantova, ebbe a cuore la questione migratoria. In una domenica di agosto del 1887, nel corso di una visita pastorale a Castelbelforte, venne informato che entro pochi giorni si sarebbero trasferiti oltreoceano circa 300 parrocchiani. Rimase talmente turbato da tale notizia che volle subito far sentire il suo sostegno a coloro che a causa delle pessime condizioni di vita, soprattutto nelle campagne, erano costretti a lasciare la propria terra.