Alla vigilia della Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà in Polonia, a Cracovia, dal 26 al 31 luglio prossimi, nel ventesimo anniversario della morte del servo di Dio Eduardo Francisco Pironio, desideriamo pubblicare il suo testamento spirituale. Una scelta non casuale, perché il cardinal Eduardo Francisco Pironio - argentino, ma figlio di emigrati friulani - fu proprio l’iniziatore e l’organizzatore delle prime undici edizioni della Giornata mondiale della Gioventù.
In una visione volontaristica la vita è soprattutto opera dei nostri sforzi; le fragilità non possono trovare spazio, ma in questo modo non si notano più nemmeno le ricchezze e i differenti doni che costituiscono l’unicità preziosa di ciascuno. Caratteristica di questo approccio alla vita è di aver smarrito il senso della gratuità: il Signore ha cessato di essere il padrone della vigna, è diventato un collaboratore, al massimo il nostro “vicepresidente”. Per questo è bene che la crisi esploda e mandi in frantumi questo orgoglio possessivo. Il cardinale Daneels, arcivescovo di Bruxelles, confidava in proposito: «Quando torno a casa dopo una lunga giornata di lavoro, vado in cappella e prego. Dico al Signore: ‘Ecco, per oggi è finita. Adesso, siamo seri, questa diocesi è tua o mia?’ Il Signore dice: ‘Tu cosa ne pensi?’ E io rispondo: ‘Penso che sia tua’ ‘È vero, dice il Signore, è mia’. E allora dico: ‘Allora, Signore, tocca a te prendere la responsabilità della diocesi e dirigerla.
San Giuseppe e la misericordia. Un “connubio” inusuale; siamo abituati a pensare, invece, alla sua Sposa, invocata tante volte come Madre o Regina “di Misericordia” o “della Misericordia”. Eppure anche san Giuseppe ha un aspetto singolare e non secondario che lo lega alla Misericordia e lo contraddistingue infatti come “uomo misericordioso”. In questo anno giubilare sulla misericordia, Papa Francesco, nella bolla d’indizione Misericordiae Vultus ci invita a estendere la nostra preghiera ai santi che «hanno fatto della misericordia la loro missione di vita» (MV 24). Perché dunque non pensare a san Giuseppe, il più grande fra i santi, in quanto è stato sposo della Madre della Misericordia e padre terreno di Gesù Cristo, Misericordia infinita?