Per i medici e il personale umanitario presenti in zone di guerra, che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri.
Perché con la sua Parola il Crocifisso-Risorto accenda nei cuori l'entusiasmo per la missione.
Cuore di Gesù, trafitto e tornato a Vita risorta, colma della Tua Grazia il cuore dei Tuoi ministri, perché siano efficaci strumenti di speranza e di salvezza.
Tu guardavi l’uomo con lo stesso sguardo di Dio Padre.
Tutto il tuo Vangelo è un atto di profondo rispetto per la persona umana: rispetto e perdono per la Samaritana, per la Maddalena e per la pubblica peccatrice. Anche l’adultera non è stata condannata e l’hai mandata con l’invito: «Non peccare mai più». Per i bambini che ti si avvicinavano, hai detto agli Apostoli: «Lasciateli venire da me e cercate di somigliare a loro».
Matteo, l’evangelista, l’hai sedotto con il tuo sguardo e ha lasciato tutto per seguirti. Al centurione non hai lanciato rimproveri, ma hai lodato la sua fede. A Pietro non hai detto: «Sei un fanfarone», ma: «Mi ami più degli altri?». Al ladrone hai detto: «Oggi sarai con me in Paradiso!». Per tutti quelli che ti hanno condannato hai pregato: «Padre perdona loro, che non sanno quello che fanno!».
Signore, ora che ti ho ricordato cosa hai fatto, ti presento tutti i divorziati, le famiglie separate, i figli di genitori non più uniti. E per ognuno di loro ti prego. Tu sai di cosa hanno bisogno.
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria,
madre tua e della Chiesa, in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
Per le comunità cristiane, in particolare quelle che sono perseguitate, perché sentano la vicinanza di Cristo e perché i loro diritti siano riconosciuti.
Per tutti i papà, perché la vita di san Giuseppe li incoraggi a essere docili ai disegni di Dio Padre.
Cuore di Gesù, sei stato divinamente formato nel grembo di Maria: fa’ che i Tuoi ministri, per intercessione di Tua Madre, imparino da Te cosa significa “Misericordia e non sacrifici”.
Com’è difficile la preghiera dei padri! è rara, povera... Ai padri spesso basta lo sguardo in alto, un sospiro trattenuto, una ruga accentuata. Ma anche i padri pregano, chiedono, attendono, e la mia preghiera è soprattutto per altri: per i figli, innanzi tutto, per i cari di casa, per la propria donna che non è solo madre.
Per far prima a dire cosa chiede un padre, Signore, mi affianco a Giuseppe e prendo le misure. Anche io, padre, vorrei imparare a riconoscere le labili tracce degli angeli; a credere alla Parola portata dall’annuncio; a serbarla stretta, per solo obbedire.
Signore, anche i padri conoscono la desolazione, come Giuseppe, quando pensò di rimandare Maria e sopportò, perché si fidò di lei e tu visitasti il suo sonno a portargli conforto.
Dammi la fede di Giuseppe, Signore, e visita anche i miei sonni agitati. Anche a me porta il coraggio per non temere la vita, ma per accogliere ogni cosa che viene da te.
San Giuseppe, stammi vicino. E, con te, la Vergine Madre. Amen.
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria,
madre tua e della Chiesa,in unione con il sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
Per i giovani, specialmente quelli dell’America Latina, perché, seguendo l’esempio di Maria, rispondano alla chiamata del Signore per comunicare al mondo la gioia del Vangelo.
Perché il nuovo anno ci trovi tutti non ripiegati su noi stessi, ma più disponibili agli altri, così da gustare la vera gioia.
Cuore di Gesù, anima e sostieni la paternità sacerdotale nei confronti dei giovani, sul modello del Tuo servo san Giovanni Bosco: che i Tuoi ministri sappiano essere segno del Tuo volto misericordioso e paziente.
«Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno - un uomo e una donna - ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: «Chi è costui?». Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d’amore che nulla porta se non l’emozione di imparare a chiamarci figli.
Un’altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei Tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza. Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria,
madre tua e della Chiesa,in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
Per l’accoglienza generosa delle vittime della tratta delle persone, della prostituzione forzata e della violenza.
Perché malati e familiari ricevano la solidarietà di quanti per professione o vocazione sono a loro servizio.
Cuore di Gesù, sei stato presentato al Tempio… i Tuoi ministri si presentano al popolo di Dio quali Tuoi amici: fa’ che possano essere segno credibile della Tua salvifica generosità.
Signore Crocifisso, guardaci, siamo quelli come te.
Condannati. Sul patibolo e dietro le sbarre della vergogna. Anche in attesa dell'esecuzione, per veleno, per corda al collo, per fucilazione o sedia elettrica. Ti basti questo: come te, inchiodati in croce. A differenza di te, noi più spesso per colpa, anche se non mancano, tra noi, gli innocenti. Amico, se tu conoscessi il mistero immenso della detenzione, dove mi trovo! Se vedessi e sentissi quello che vedo tra queste buie mura. E amaramente penso ai miei cari, che ingiustamente soffrono a causa mia. «Conosco il demonio che era dentro di me, ero legata al Male, la mia vita fu di violenza. Ma da quando ho conosciuto il Signore nulla è più riuscito a farmi commettere un gesto di violenza: in questi 14 anni di braccio della morte Gesù, con il suo perdono, è entrato nel mio cuore! Se decidete che dovrete uccidermi, fatelo basandovi solo sulla brutalità del mio crimine, ma per favore non basatevi su di me come rischio futuro per la società, perché io ora sono cambiata... Vi amo tutti, spero che la mia morte vi dia pace, di nuovo chiedo perdono alle famiglie che ho colpito, ora vado incontro a Gesù, vi aspetto tutti in Paradiso, Lui ha già preparato un posto per me».
Preghiera per valorizzare la vita quotidiana
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria,
madre tua e della Chiesa,in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del Papa.
Perché le persone impegnate nel servizio della trasmissione della fede trovino un linguaggio adatto all’oggi, nel dialogo con le culture.
Perché i minori, vittime della malvagità degli uomini e dei tempi, liberati da ogni forma di violenza, trovino sempre aiuto e protezione.
«Ciao Gesù! Eccoci davanti a te, non manca nessuno. Siamo i bambini senza famiglia. Nel senso che la nostra ci è sconosciuta, assente, spezzata, per dramma o per disperazione, per solitudine o abbandono. Siamo testimoni del dolore e della perdita, ma anche del miracolo che sempre può accadere quando qualcuno ﹣ un uomo e una donna﹣ci raccoglie per stringerci al petto, come pane profumato appena uscito dal forno. Senza dire: «Chi è costui?». Siamo senza famiglia e la difficoltà è la nostra grazia quotidiana; per alcuni è anche la sorpresa di una coppia che si china sulla nostra fragilità per farci vivere quello che di buono e di vero nutre la loro vita, senza chiedere nulla in cambio, per puro gesto d'amore che nulla porta se non l'emozione di imparare a chiamarci figli.
Un'altra cosa impara chi ci accoglie: la realtà cambia contorno, tutto prende nuovo valore: sei tu, Gesù, che ti manifesti ai loro occhi. Sì, perché noi siamo una tua presenza.
Siamo il Natale di ogni giorno e chi si china su questa mangiatoia di Betlemme si rialza con uno sguardo diverso, capace di accogliere il destino di un altro».
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo del cuore immacolato di Maria,
madre della Chiesa,
in unione con il sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare secondo le intenzioni del papa.