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Richieste, opinioni, il bene ricevuto

Richieste, opinioni, il bene ricevuto (58)

Giovedì, 06 Settembre 2012 12:04

Settembre 2012

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Il grazie del Papa

Reverendo Signore,
il Sommo Pontefice ha ricevuto con animo riconoscente le cortesi espressioni augurali, che Ella, anche a nome di codesta Pia Unione, ha voluto indirizzarGli in occasione delle Sue ricorrenze personali.
Il Santo Padre ringrazia cordialmente per il premuroso atto di devozione, avvalorato dalla preghiera per il Suo Ministero e, mentre invoca dal Signore Risorto la luce della Verità e del Bene, che ha squarciato le tenebre della morte e ha recato al mondo lo splendore di Dio, di cuore imparte a Lei e a quanti si sono uniti nel deferente gesto l’implorata Benedizione Apostolica. Con sensi di distinto ossequio mi confermo,
Mons. Peter B. Wells, Assessore

Chiamati per visitare gli afflitti

Carissimo don Mario,
la ringrazio per l’invio della Newsletter della Pia Unione. Leggo di come i preti guanelliani siano sempre andati cercando poveri, bisognosi, anziani a domicilio. Forse sarebbe il caso che lo facessero tutti i preti dividendo il loro tempo fra il confessionale e le visite ai poveri.
Oggi potremmo anche visitare i poveri della Grecia; un paese allo stremo per colpa dei governanti incapaci. Fanno pena persone in fila per un piatto caldo. La cosa si è talmente estesa che anche coloro che stavano bene ora stanno male.Che occasione sarebbe questa per visitare i poveri della Grecia e per riunire gli Ortodossi a Roma attraverso la Carità fattiva. Qualcuno ci pensi e faccia.
Giancarlo

Ha fatto fiorire la gratitudine

Rev. Padre Mario Carrera,
ho inviato una modesta offerta per ringraziare San Giuseppe, che è sempre presente nella vita dei suoi devoti. Ho vissuto gli ultimi anni di lavoro in un clima difficile, per alcune tensioni, ma con l’aiuto di San Giuseppe, sono riuscita a rimanere al mio posto fino al termine del servizio, superando ogni prova. Il giorno del congedo sono stata fredda e polemica verso tutti. Immediatamente, ho avuto la sensazione di un comportamento discriminante dei colleghi nei miei confronti. Ogni tanto, anche involontariamente, mi tornava alla mente quel periodo lavorativo così critico e le incomprensioni che lo avevano caratterizzato e ciò mi provocava un po’ di tristezza. Nel gennaio scorso è arrivata, improvvisa, la “svolta”. In maniera del tutto casuale, ma sicura, ho saputo che le cose erano andate in modo ben diverso da come io avevo pensato e che non era stata commessa alcuna ingiustizia nei miei riguardi. Ho subito attribuito questa “scoperta” all’intercessione di San Giuseppe, che non lascia mai le cose a metà ed interviene sempre, pur silenziosamente, al momento opportuno, per riportare la pace nell’animo di chi confida in Lui. Ho fatto un esame di coscienza, rendendomi conto di essere stata permalosa ed ho promesso al Santo e a me stessa di essere, d’ora in poi, meno prevenuta nei miei rapporti con gli altri e più serena nell’affrontare i problemi quotidiani. Ringrazio ancora San Giuseppe e tutti voi della Pia Unione per le preghiere che sempre chiedo per me e per i miei cari e per la rivista che mi giunge ogni mese.
Lettera firmata, Voghera

Giovedì, 12 Luglio 2012 09:21

Luglio 2012

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Auguri floreali

Rev.mo don Mario,
ringrazio lei e i suoi collaboratori per la bellissima cartolina con gli auguri onomastici, che ammiro con piacere, con quella finestra aperta che mostra un giardino pieno di fiori e che mi fa pensare al Paradiso che ci attende, “cieli nuovi e terra nuova” che San Paolo, rapito al terzo cielo vide. Noi, comunque, per ora ci accontentiamo di vederlo nella fede, nell’attesa di arrivare là quando il Signore vorrà, per cantare insieme alla nostra Mamma celeste, San Giuseppe con tutti gli altri Santi e Angeli il nostro eterno Alleluia! Vero? La saluto e chiedo di benedirmi mentre assicuro il mio ricordo nella preghiera. Dev.ma in Gesù.
Suor M. Giulia Dell’Arco – o.p.


La Santa Crociata come  offerta per una vita buona

Spettabile redazione di "la Santa Crociata in onore di San Giuseppe"
Vi ringrazio del fatto che ci inviate il Vostro bel giornale da molto tempo nonostante le ns offerte non arrivino.
Purtroppo devo dirvi che non potremo mandarvi nulla a causa di difficoltà economiche.
Ci spiace però che sprechiate risorse per inviarci il giornale e questo investimento non porterà ad alcuna entrata.
Valutate quindi se non sia meglio per voi sospendere l'invio.
Aggiungo i dati dell'indirizzo che trovo sulle copie che arrivano.
Fabio e Gilda , Delebio (SO)


Una vita esemplare

Gent.mo Direttore,
cari amici, con grande tristezza vi scrivo per comunicarvi la scom­parsa della mia cara mamma Nella Lisci, affezionata lettrice e divulgatrice del vostro mensile, ma soprattutto vorrei offrirvi la testimonianza della sua grande devozione per San Giuseppe e delle grandi consolazioni legate alla pratica del S. Manto. Ogni circostanza, ogni occasione, sia di gioia che di sofferenza, era legata al suo intenso rapporto di preghiera e confidenza con San Giuseppe. Devo dirvi che è stato un grande segno per me e anche motivo di riflessione e meditazione considerare che la mia cara mamma è volata in Cielo nelle ultime ore del giorno 9 marzo, per un infarto preceduto da un lieve malessere. È stata premiata con una morte santa che l’ha condotta dolcemente in Cielo dove, sono certa, ha potuto celebrare nell’abbraccio del Padre la cara pratica della Novena a San Giuseppe, che si apprestava a recitare con fede per la sua festa. Quanto vi ho raccontato forse n ha nulla di eclatante, ma per me ha assunto un forte che rafforza la mia fede e mi conforta nella certezza che mamma mi sorride  mi incoraggia a proseguire con fiducia il suo cammino di fede. Un grazia a tutti voi per la preziosa opera che svolgete anche attraverso il vostro mensile.
Lina Lisci , Cagliari

Venerdì, 01 Giugno 2012 12:32

Giugno 2012

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Fiducia nella preghiera

Caro don Mario,
domenica 22/04/2012 ho avuto la grazia di partecipare alla cerimonia dell'ordinazione diaconale di otto diaconi, tra cui Marcos Cortes Rocha. Una grazia è stata anche di essere lì a S.Giuseppe al Trionfale essendo iscritto alla Pia Unione del Transito di San Giuseppe.
Desidero così raccontarvi come la devozione e amicizia di San Giuseppe è nata e come prosegue: nel giugno 1997, dopo la dipartita di mio padre, mi riavvicino ai sacramenti, inizia la mia conversione. Ci trovavamo presso l'artigiano dei marmi per la scelta della lapide, tra tante proposte ne scorgo una in un angolo, da una parte,senza essere in mostra, vi era su l'immagine di San Giuseppe artigiano. Così scelgo quella, anche perché mio padre morì improvvisamente mentre eseguiva un lavoro. Qualche tempo dopo trovo in un urna della Madonna itinerante il pieghevole della Pia Unione e decido di iscrivermi. Tra un libro di preghiere scopro la devozione del Sacro Manto; in un pellegrinaggio a Lourdes mia madre conosce un seminarista guanelliano Marcos Cortes Rocha, nasce un amicizia lo invitiamo a casa nostra e partecipiamo, presso il Seminario dell'Opera don Guanella alle cerimonie in cui siamo invitati. Così San Giuseppe ci segue e ci sta vicino. Desidero inviarvi questa piccola testimonianza, grazie per la Vostra cortese attenzione.
Massimo Pistola
Carissimo Massimo,
davvero le vie di Dio, tante volte, sono diverse delle vie degli uomini. La tua testimonianza ci fa scoprire la mano stessa di Dio che scrive la  storia personale di ognuno di noi. Dio, anche attraverso la presenza dei suoi Santi, ci fa incontrare segnalazioni per indicarci le strade da percorrere. Tutto è grazia, tutto è dono, tutto è luce; allora è necessario chiedere un supplemento di buona volontà per avere gli occhi illuminati dalla luce divina.

Un “uomo giusto” per una migliore giustizia

Spett.le Pia Unione Transito di S. Giuseppe, abbiamo ricevuto il vostro libro “l'Uomo Giusto” apprezzando la bella iniziativa, ringraziamo anche per le immagini sacre immediatamente distribuite ed accolte con gioia ed i Santi Vangeli in lingua rumena. Vi ringrazio del vostro apostolato, il Signore vede ogni piccola goccia di Amore verso il prossimo dove sta il Cuore di Cristo, un Cuore che batte perché vivo e Risorto. Alleluja !
Invio i più cordiali saluti e gli auguri di una Santa Pasqua, ricordiamoci davanti all'altare.
P.  Federigo Uboldi
Cappellano Casa circondariale Sanremo (IM)

Il conforto e l’aiuto di San Giuseppe

Carissimo Don Mario,
nel settembre scorso, per un intervento chirurgico che dovevo subire, mi sono rivolta a San Giuseppe con la preghiera del S. Manto. Tutto è andato bene, mi sono ristabilita. Grazie a Gesù, Maria e Giuseppe, di cui sono tanto devota. Successi­vamente ho pregato ancora il caro San Giuseppe per ottenere da Gesù quelle grazie necessarie per i miei figli. Mi raccomando alle vostre preghiere.
Angela, Giarre

Venerdì, 01 Giugno 2012 08:36

Maggio 2012

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Un diario di vita

Carissimo don Mario Carrera,
stamane ho fatto un versamento sul conto corrente della Pia Unione scrivendo che seguiva una mia lettera. Ho letto nel suo biglietto del 14 marzo che sperava di ricevere presto delle buone notizie! Allora, come un invito, Le illustro la situazione di modo che Lei sappia per che cosa ho chiesto preghiere e spero darle presto buone nuove. Ah! San Giuseppe! Esaudiscici! Le scrivo della grazia richiesta con tanta urgenza al nostro caro San Giuseppe. Mia figlia con la sua famiglia abitano nei dintorni di Roma e noi in Piemonte.  Con enorme coraggio - o incoscienza - hanno deciso di venire in Piemonte in una cittadina a quindici minuti in macchina da noi; qui la vita scorre ancora tranquilla. Mio genero ha trovato una casa che piaceva loro; ha fatto le pratiche per il trasferimento del suo lavoro (lavora a scuola) e ha pure iniziato le pratiche per iniziare un lavoro, che è sempre stato il suo sogno (aprire una piccola palestra per insegnare scherma ai bimbi) sempre in questa nuova cittadina. […] Sto pregando da tempo con la novena San Giuseppe e anche con il Sacro Manto. Alla piccola Sofia ho parlato di San Giuseppe e ora anche lei lo prega; spero che il caro Santo voglia ascoltare non tanto la mia preghiera ma quella della piccola Sofia! E così pure la Vostra.
Ho letto nel Sacro Manto e anche in altri scritti quello che assicura Santa Teresa d’Avila… allora non è possibile che rimaniamo i soli senza ottenere questa grazia! Lo so, sono grazie materiali, ma la nostra vita è fatta anche di questo.
Mia figlia è molto demoralizzata. Sembra fatto apposta: quando una cosa non va bene… anche le altre cose iniziano a non andare nel verso giusto e lo stato d’animo ingigantisce le problematiche. Sono fiduciosa nell’intercessione di San Giuseppe, anzi, ne sono sicura!
La ringrazio moltissimo e conto sulle vostre preghiere e suppliche a San Giuseppe per noi.
Franca

Gentilissima signora Franca,
la ringrazio della sua testimonianza e della sua grande fiducia nei confronti di San Giuseppe. Egli è stato il papà terreno di Gesù, anche lui  aveva un lavoro da precario: lavorava quando lo chiamavano per qualche necessità. Non tutti i giorni avevano garantito il necessario per vivere, ma la Provvidenza che aveva provveduto con la manna per il popolo ebraico nel deserto ha sempre una mano pronta a dare il necessario. Le parola di Santa Teresa d’Avila sono la garanzia di un amore costante che veglia su di noi anche quando i tempi dei disegni di Dio sono diversi dai nostri.  E’ vero che noi, come bambini frettolosi, vogliamo tutto e subito soprattutto le grazie di ordine materiale. Nelle mani di Dio la pedagogia dell’attesa sa far crescere con responsabilità e maggior partecipazione. San Giuseppe lo sa che noi siamo sempre e, nonostante tutto, sui figli amati con tenerezza come ha amato Gesù nella casa di Nazareth.


La preghiera come ancora di salvezza

Caro Don Mario,
il dolore e la paura di questi giorni sono immensi. Confido nella sua preghiera e di tutte le persone che condividono la devozione a San Giuseppe. Ci appoggiamo a Gesù, a Maria Santissima e a Dio Nostro Padre, a tutti i Santi e ai nostri cari defunti. Le sono grato per le sue parole di conforto e soprattutto della sua vicinanza con la preghiera. Mio marito è una persona solare e meravigliosa e Dio nella sua provvidenza avrà uno sguardo di bontà e di compassione. Per la fiducia che ho in Dio, chiedo le sue preghiere e l'intercessione di San Giuseppe, protettore delle famiglie, e di San Luigi Guanella, chiedo questa grande grazia per il benessere fisico e spirituale di tutta la mia famiglia che si apra uno spiraglio di luce e di speranza.
E con cuore grato ringrazierò il Padre misericordioso per la bontà che mi ha usato.
Lettera firmata

Mercoledì, 11 Aprile 2012 12:49

Aprile 2012

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La potenza della vita è più forte delle macchine

In seguito all’ennesima grazia ricevuta per intercessione di San Giuseppe, mi è sembrato doveroso comunicarlo anche a lei, caro direttore; se vorrà, potrà anche pubblicare questo scritto affinché possa portare speranza a chi da tanto tempo attende una grazia.
Premesso ciò racconto il fatto. Il mio secondo figlio Manuel si è sposato cristianamente il 13 agosto 2011 in una chiesa dedicata a San Giuseppe (e questo mi è parso subito un segno di particolare protezione); dopo poco la moglie è rimasta incinta ed ora è al quarto mese di gravidanza.
Il 20 dicembre (nella settimana di Natale) si è sottoposta agli esami prescritti e dall’indagine morfologica risultavano gravi problemi alla testa del bambino, tanto che la dottoressa, senza tatto e mezzi termini, istigava all’aborto in quanto, secondo lei, il bambino era condannato alla cecità e all’immobilità per tutta la vita. Questa terribile notizia caduta come una folgore  a ciel sereno, ci ha fatto piombare il mondo addosso, ci ha tolto la gioia dell’imminente Natale e ci siamo sentiti schiacciati da quest’immenso dolore.
Però non ci siamo arresi. Mentre i genitori cercavano con urgenza di ripetere l’esame in un’altra struttura per verificare la fondatezza di quella terribile diagnosi, io e mio marito abbiamo pregato e fatto pregare in particolare San Giuseppe.
Dopo due giorni, il 22 dicembre, mio figlio e mia nuora sono andati in una struttura privata per ripetere l’esame e, con gioiosa sorpresa, gli è stato comunicato che il bimbo sta bene e che non c’erano motivi di preoccupazione. Può immaginare la gioia di tutti noi dopo giorni di lacrime, paure, terrore, angoscia.
Abbiamo subito ringraziato il Signore ed in particolare San Giuseppe che ci ha ascoltato. All’inizio ho parlato di “ennesima grazia” ottenuta per sua intercessione perché mi ha sempre esaudito in tutto quello che chiedevo con la preghiera, spesso con insistenza, del sacro Manto e con le novene (oltre che il rosario e la santa messa quotidiana).
Avrei voluto di volta in volta mandarle il resoconto particolareggiato di ogni grazia che ricevevo, ma mi è mancato il tempo, però ho sempre provveduto a manifestare la mia riconoscenza al caro San Giuseppe sostenendo ogni anno, specie in marzo, mese a lui dedicato, numerose vocazioni di aspiranti al sacerdozio. Non poteva mancare in questa ultima occasione il mio ringraziamento. La saluto con affetto fraterno.
Elvira

Perseveranza

Sono abbonata alla vostra Rivista dal 1960 e ringrazio di cuore San Giuseppe per le tante grazie che ho ricevuto durante la mia vita.
Nei primi anni '50 mia nonna Seno Paola già era abbonata alla Santa Crociata e la trovavo in casa sua. Io, molto giovane, leggevo con simpatia e devozione.
Stucchi Iolanda

In memoria della mamma

Carissimi amici della Pia Unione, con  il cuore addolorato vi comunico la morte della nostra cara mamma Nuzzo Grazia, morta nel gennaio scorso dopo una lunga e dura lotta per vincere il male che l’aveva colpita; il Signore l’ha chiamata a sé.  La mamma era molto devota di San Giuseppe ed ha avuto la grazia di morire di mercoledì, giorno dedicato al Santo. Lei pregava sempre San Giuseppe con il cuore e con tanta fede, come facciamo tutti noi in famiglia. Ora, nella ricorrenza della festa di san Giuseppe,  io e mia sorella desideriamo ricordarla e inviamo, come ogni anno facevamo anche con la mamma, un  pensiero per le vostre opere. Anche quest’anno distribuiremo in chiesa il pane benedetto, come atto di devozione e che anche la nostra mamma faceva; questo sarà il primo anno senza di lei. Pregate per lei e per tutti i defunti della nostra famiglia. Auguriamo a tutti di trascorrere una bella festa in onore del Santo. Viva San Giuseppe!
Giovanna Milazzo - Usa

Mercoledì, 14 Marzo 2012 11:14

Marzo 2012

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Correnti sotterranee di preghiere e buone azioni

Caro don Mario, colgo l’occasione del suo onomastico per ringraziare dell’iscrizione al suffragio perpetuo per Bruno; la famiglia ha apprezzato molto. Grazie anche per l’immagine con la preghiera a San Luigi Guanella, che recito tutti i giorni insieme al Sacro Manto. San Giuseppe, Gesù e la Madonna mi hanno tanto aiutata nel sopportare tutte le difficoltà e le situazioni dolorose, dandomi la forza di andare avanti con fede e con la loro grazia, perdonando i torti subiti. Le grazie che ho ricevuto in questo anno appena finito sono state di sollievo, serenità e gioia, vedendo la mia famiglia unita con un Natale sereno. Soffro un po’ per il fatto di non poter andare in chiesa per il mio stato di salute che non mi permette di camminare. Seguo la Santa Messa alla radio. Mi scusi se, non poche volte, l’ho importunata con le mie pene ma, fin dalla sua prima lettera, ho capito la sua bontà e la sua fede e la sua comprensione; le sue lettere e le sue preghiere mi hanno tanto aiutata e confortata. Attraverso il mensile ho potuto conoscere bene San Giuseppe e San Luigi Guanella e mi sono sentita meno sola, leggendo specialmente i suoi articoli: quanta fede! Mi congratulo con lei e ringrazio il Signore per averci fatto incontrare. Mi rammarica il fatto di non poter contribuire, come vorrei, alle vostre iniziative ma le mie possibilità economiche sono molto, molto limitate. Non manco però di pregare il Signore per lei e per la Pia Unione perché conservi tutti in salute e vi benedica per il lavoro e il bene che fate. Ancora un caro augurio per il suo onomastico. Con riconoscenza e stima.
Caterina,
Vertova (BG)

Gentilissima
e cara signora Caterina,
La ringrazio della sua lettera e delle sue parole che mi fanno arrossire, nella vita di ognuno importante è fare quello che il cuore suggerisce e la luce e l’energia divina le permettono di compiere: tutto è grazia, tutto è dono  di Dio per il bene di tutti; importante è non seppellire i regali che Dio mette nelle nostre mani e nel cuore. Se tutti uomini e donne aprissero i loro scrigni ricolmi di regali come i petali dei fiori si schiudono alla luce e al calore del sole, avremmo un mondo stupendo inondato di gioia e dei colori dell’arcobaleno. Dio, comunque, semina i suoi tesori nell’anima delle persone umili e sorregge le sorti del mondo non con le azioni dei grandi della terra, ma con le correnti sotterranee della preghiera e delle buone azioni delle persone appassionate cercatrici di Dio. Lei come tanti altri iscritti alla Pia Unione fate parte di questo mondo sommerso di energia e di forza e di questo ringrazio la bontà misericordiosa di Dio. Anche da parte mia cerco di «aiutare Dio» a non essere dimenticato nel cuore degli uomini, per questo chiedo l’aiuto della sua preghiera.

 

Ho cercato il volto di Dio e fu “epifania”

Carissimo Direttore,
sono la figlia di una iscritta alla Pia Unione del transito di san Giuseppe da tanti anni.
Purtroppo la mamma ci ha lasciati sabato 7 gennaio 2012.Si era aggravata il giorno del santo Natale, poi ricoverata in ospedale per tutte le festività ed è spirata il giorno dopo l'Epifania.
Prima di lasciare questa terra, ha dovuto sopportare anche le sofferenze dello stare in ospedale, che lei non lo aveva mai provato in 85 anni della sua vita. Questo periodo è stato breve ma intenso, ma da lei sopportato con rassegnazione. Non è comunque mancata l'interces­sione del Santo, che io ho pregato ed invocato tante volte in questo periodo, anche rivolgendomi a San Giuseppe presente nel presepe della cappella dell'ospedale e le ha fatto la grazia della buona morte, da lei tante volte invocata e chiesta, perché è spirata nel giorno di sabato, davanti ai suoi due figli e munita dei conforti religiosi. Questa è la nostra consolazione.
Lettera firmata

Mercoledì, 08 Febbraio 2012 13:35

Febbraio 2012

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Servire per amore

Caro don Mario,
mi rivolgo a Lei per una sentita preghiera perché possa fare una buona morte. Prego perché avvenga al più presto, dato che sono stanca del tipo di vita che da tanti, troppi anni sto vivendo, anzi, più che vita la chiamerei sopravvivenza. Sono sposata, con due figli e devo sopportare, per amore di madre, quanto di "cattivo" mio marito riesce a offrirmi. Prima mi dicevano che era giovane, inesperto e che quindi dovevo avere pazienza ora, con il sopraggiungere dell’età, ma per lo più di una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle, si comporta male e devo avere pazienza per il suo stato di salute che lo rende a dir poco irascibile. Più che una moglie mi sono sempre sentita una serva, oggi ancora di più. Sola e orfana fin da piccola, mi sono sposata giovane illudendomi che la mia “nuova” vita potesse avere risvolti positivi, diversi da quelli che avevo fino a quel giorno vissuto. Economicamente non mi potevo lamentare e forse questo fatto è stato decisivo per mio marito nel scegliermi come moglie. E’ vero che il buon Dio mi ha donato due figli meravigliosi, oggi felicemente sposati, ai quali cerco di non far percepire il mio stato d’animo e il mio disagio familiare. Ho sempre lavorato e cresciuto i miei figli ma ora la stanchezza ha preso il sopravvento togliendomi le forze di andare avanti, tanto da invocare la morte come liberazione. Probabilmente commetto un grave peccato nel chiedere di addormentarmi per sempre ma le delusioni hanno fiaccato la mia fibra e probabilmente anche la mia fede. Chiedo perdono e preghiere.
Lettera firmata

Stimata e cara Signora,
potrebbe essere semplice per chi vive lontano dalla sua situazione esprimere parole di comprensione, ma la sofferenza del fratello diventa il nostro dispiacere, è, quindi, necessario ancorare il nostro soffrire a una motivazione illuminata da una speranza. La motivazione nasce dalla nostra fede in Dio che ci ha chiamato a esistere in questa stagione della storia, facendoci incontrare delle persone e affidandoci una missione da compiere.  La missione più bella e consolante è quella di essere una madre con due splendidi figlioli, frutto del suo amore e fonte della sua consolazione.  Allora mi pare che sia doveroso rispecchiarsi in questa positiva realtà con animo grato a Dio. L’altra faccia della medaglia è la sua condizione di disagio e di difficoltà nei confronti di suo marito.  E’ l’aspetto più difficoltoso nel quale dobbiamo ritrovare la profondità delle radici della nostra fede da cui nasce e s’irrobustisce la capacità di amare. Quando davanti a Dio e alla comunità cristiana vi siete uniti in matrimonio lei e suo marito avete deciso di condividere tutto nella buona e nella cattiva salute. Anche con l’aiuto della nostra e sua preghiera auspichiamo che lei possa scorgere nel buio della sua sofferenza un germe di benedizione che Dio le ha riservato anche in questa situazione difficile e penosa.  Dobbiamo chiedere a Dio che nella sua buona volontà possa far risuonare la beatitudine che San Paolo mette sulle labbra di Gesù: «C’è più gioia nel donare che nel ricevere». Gesù dall’alto della Croci può dire al Padre: «Perdona loro non sanno quello che fanno».

Nel coro della gratitudine

Rev.do don Carrera,
desidero ringraziare per due grazie ricevute. La prima riguarda San Giuseppe, che mi ha ascoltata ottenendomi la grazia del buon esito degli esami, molto particolari, in seguito a brutti disturbi di mia figlia. Anche verso di me, aiutandomi in questioni morali in famiglia, sia per problemi di salute. La seconda riguarda San Luigi Guanella, che ho pregato con la reliquia sul cuore perché dovevo fare il controllo alla tiroide che mi spaventava molto. È andato tutto bene a gloria di Dio.
Lettera firmata

Giovedì, 12 Gennaio 2012 13:24

Gennaio 2012

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Il Natale è nascita di immortalità

Reverendo e caro don Mario,
è mio desiderio rinnovare l’ab­bonamento alla bella, gradita rivista “La Santa Crociata”, ricca di notizie e tanti spunti per la meditazione e la preghiera e che, puntualmente ci arriva dalla nostra cara e amata Italia, da Roma, dal Santuario del nostro caro protettore San Giuseppe. Grazie anche per il calendario.
Con l’avvicinarsi delle feste natalizie San Giuseppe è più presente, più sentito nelle nostre famiglie e per diversi giorni possiamo pregarlo, insieme con Maria e Gesù, nella povera capanna di Be­tlemme.
Purtroppo in questo periodo si ravviva in noi anche il dolore per la perdita di nostra figlia Maddalena, salita al cielo il 24 dicembre 2003, vigilia di Natale. Può ben capire lo stato d’animo nel periodo natalizio! Non abbiamo mai perso la fede.
San Giuseppe ci aiuti nella vita quotidiana e protegga la nostra famiglia. Il Signore aiuti tutti voi della Pia Unione e doni al mondo intero la pace. Tanti e cari saluti.
Lucia Giglio – Windsor,  Canada
Cara Signora Lucia,
la ringrazio dei suoi sentimenti nei nostri confronti che ci aiutano a servire la fede, la speranza e la carità con maggior generosità ed entusiasmo. Comprendo la sua sofferenza nel sentirsi rinnovato il dolore per la perdita di Maddalena, ma Gesù è sceso dal cielo affinché noi potessimo salire in cielo ed essere abbracciati dalla paterna bontà di Dio e vivere accanto a lui in comunione di grazie e di luce con tutti i nostri cari.
Rinnovo gli auguri e prego che il 2012 sia un anno ricco di serenità e di luce.


Una mano forte nella difficoltà

Carissimo Padre,
sono una signora di 71 anni e mio marito Giuseppe è abbonato alla vostra rivista da tantissimo tempo. La nostra vita non è facile da quando la salute di mio marito è peggiorata. Ora ha perso la parola, ma si rende conto delle cose e cerca di farsi capire. Lo scorso mese ho pregato tanto San Giuseppe e prima della fine della novena ha avuto un notevole miglioramento. Ogni giorno siamo in ansia e ogni giorno mi metto nelle mani di San Giuseppe e mi rimetto alla volontà di Dio. Che San Giuseppe ci protegga così come assista la famiglia del badante che mi aiuta e benedica un sacerdote missionario che prega per mio marito e che lo ammira molto per la sua capacità di sopportare. Pregate per me, per avere sempre forza fisica e morale. Grazie.
Mirella – Ventimiglia

Gentile e cara Mirella,
da questo momento sa che ci sono tante persone che pregano per suo marito Giuseppe, vi sono vicine con la loro solidarietà e partecipazione e invocano dalla bontà di Dio tanta forza e fiducia nel superare gli ostacoli. Le posso garantire che ogni giorno porto all’altare del sacrificio di Gesù le gioie e le sofferenze delle persone legate alla Pia Unione e invoco da Gesù la sua presenza costante e rigeneratrice accanto alle persone afflitte da malattie fisiche e spirituali. Gesù è presente nella nostra vita con i segni della sua vittoria pasquale. Anche là dove la malattia non può essere sconfitta Gesù lascia con la sua presenza germi di resurrezione. Gesù nella sua vita terrena non solo ha imparato della sofferenza quello che lui ha patito, ma anche la sofferenza di ognuno di noi.
Mirella, si faccia coraggio e stia accanto a suo marito Giuseppe con gli stessi sentimenti con i quali Gesù è stato vicino ai sofferenti che si rivolgevano a Lui per chiedere aiuto.


La testimonianza di chi crede in Gesù ci sostiene nella fatica di accettare la scommessa sull’esistenza.

Mercoledì, 21 Dicembre 2011 11:25

Dicembre 2011

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Un canto di lode

Caro Signor Direttore, mia mamma, che si chiama Agnese, è da anni abbonata alla vostra rivista ed è molto devota a San Giuseppe, da Cui ritiene di aver ricevuto una grazia, che qui espongo brevemente, e che sarebbe felice di farvi sapere. E' successo che il 17 aprile scorso, appoggiando malamente un piede, se lo è rotto; ma nella caduta ha invocato S. Giuseppe di non farle rompere le protesi che ha ad entrambe le anche, o sarebbe stata una cosa irreversibile e sarebbe finita sulla sedia a rotelle. E così è stato: non solo, non ha avvertito nulla alle anche, ma anche la rottura al piede era "composta" e non ha dovuto subire un'operazione, che a 78 anni di età e con una gravissima osteoporosi non è facile né bella da sopportare. È andato tutto bene e in meno di 4 mesi mia mamma ha camminato come prima. Dovrà sempre stare attenta, però desidera molto fare presente a Voi che secondo lei ha ricevuto una grazia da San Giuseppe, e anche secondo la famiglia. Saremmo lieti che lo pubblicaste, grazie.
Raffaella

Una gioiosa presenza solidale

Reverendo e caro don Mario, anch’io voglio rendere testimonianza delle tante grazie che San Giuseppe e la Vergine Immacolata mi hanno concesso. Benché io sia completamente sola, non avendo famiglia né parenti, su questa terra, ho ricevuto aiuto insperato e ottima assistenza durante una gravissima malattia, che mi stava portando a morte certa: la pleuro pericardite. Non solo sono guarita, ma in seguito, ho ricevuto grazie su grazie e il Signore ha riempito la mia vita. Per questo, per la seconda volta, invio come segno di ringraziamento e di lode al Signore, l’offerta per una borsa di studio in onore della Santa Famiglia. Dato che la lettera inviata lo scorso anno non vi è mai giunta, questa volta faccio una raccomandata e la prego di volermi ricordare nella sue preghiere. San Giuseppe, che prego tutti i giorni col Sacro Manto, voglia teneramente stringermi al suo cuore paterno e ospitarmi sempre nella sua Santa Famiglia. Un grazie di cuore.
Stefania Meloni - Cagliari

Cara Signora Stefania,
la voglio ringraziare anche pubblicamente per la sua generosità, ma soprattutto per la sua testimonianza di fede e per la sua grande fiducia nella bontà di Dio che veglia su di Lei come una madre può vegliare su una sua creatura. Nei momenti bui della mia vita mi è sempre stata di consolazione l’espressione del profeta Isaia quando afferma che Dio ha disegnato sul palmo della sua mano la nostra fisionomia affinché non si dimenticasse di noi. Il palmo della mano è la parte del nostro corpo che gli occhi vedono con maggior  frequenza.  Questa mano carezzevole di Dio è presente in un modo misterioso, ma costante, a volte non ce ne accorgiamo, ma quando il nostro cuore è attento e sensibile avverte questa presenza e subito si fa lode e la vita è riempita di beatitudine.
Approfitto di questa risposta che purtroppo dobbiamo lamentarci della disfunzione delle Poste, ormai sono  tantissime le persone che lamentano di aver spedito a noi la corrispondenza che non è mai giunta. Abbiano avvertito un calo pauroso di corrispondenza e contemporaneamente un coro di lamentale come se noi lasciassimo inevase le lettere in arrivo.

 

 

Presente accanto ad una folla osannante

Reverendo don Mario,
spero stia bene. Unita ad alcuni membri delle Pia Unione, le invio un’offerta per la grande celebrazione che si svolgerà il 23 ottobre prossimo, quando Papa Benedetto XVI proclamerà Santo il caro Don Luigi Guanella. Ritengo personalmente che sia fuor di dubbio la santità di don Guanella, così come quella dell’amato papa Giovanni Paolo II, ora beato. Di Don Guanella so quanto è stato pubblicato sul vostro giornale ma la sue opere parlano per lui, a gran voce; tutto è immagine del suo grande cuore di padre e del suo smisurato amore per i poveri, emarginati e disabili, quelli, per intenderci che la società dell’epoca riteneva rifiuti e non persone. Leggo con tanta gioia il giornale che mi arriva puntualmente e che mi dona tanta serenità. Vorrei essere un uccello per poter volare a Roma, in Piazza San Pietro, per questa importante celebrazione ma, purtroppo, una serie di difficoltà non mi permetto di realizzare questo desiderio. Pregherò di certo! Con questa offerta vorrei anche che fossero offerti fiori e candele a San Luigi Guanella nel giorno della sua  canonizzazione. Pace e bene a tutti!  Cordialmente
Giuseppina Antidormi – Canada

Cara e affezionata signora Giusep­pina,
è stata davvero una consolazione leggere la sua lettera e sentire questa partecipazione corale alla gioia singolare di vedere proclamato santo il nostro Fondatore.  Benedetto XVI ha proclamato  don Guanella profeta della carità, difensore dei poveri, testimone dell’amore di Dio per le persone ferite nella vita, lo ha indicato alla Chiesa universale autentico modello di santità, una santità fatta di grande amore nella piccole cose quotidiane; è un esempio di santità possibile a tutti.
Un seme di questa santità possibile è presente anche in Canada, le suore di don Guanella, infatti, esercitano un’azione caritativa  a Vancouver, quindi, la sua gioia ha potuto avere anche un sapore casalingo. Don Guanella non aveva distinzione e diceva proprio alle sue suore in partenza per gli Stati Uniti: «Tutto il mondo è patria vostra», ogni uomo, ogni donna di ogni continente è fratello e sorella. La nostra preghiera  aiuti tutti a sentirsi fratelli attenti ed efficaci nel servire i bisognosi.


San Giuseppe fedele compagno nella vita

Reverendo Direttore,
sono devota a San Giuseppe da moltissimi anni! Ho quattro figli, oggi sono anche bisnonna e nel corso della mia vita, nei momenti duri, incidenti, malattie, contrarietà mi sono sempre rivolta con fede al Signore confidando fiduciosamente nell’intercessione di San Giuseppe. Sono stata esaudita e oggi ho la gioia di avere una famiglia unita. Vi ringrazio particolarmente per l’assiduità con cui mi inviate la rivista, prima in Marocco e ora in Francia dove risiedo attualmente. Invio una mia offerta per le iniziative della Pia Unione e ringrazio anche per gli auguri per il mio onomastico. Un cordiale saluto a Lei e ai collaboratori della Pia Unione.
Pizzitola Pasqua
Castelnau Le Lez, Francia

Stimata e cara Signora Pasqua,
anche la sua lettera, è una pennellata di internazionalità e di testimonianza che l’intercessione di San Giuseppe non ha confini, egli comprende ogni lingua soprattutto conosce quella dei bisognosi e dei sofferenti. Con lei, per mezzo dell’intercessione di San Giuseppe, lodo Dio e lo ringrazio per le consolazioni e le gioie di cui gode lei e la sua famiglia, soprattutto, il conforto – ai nostri tempi tanto raro - dell’armonia familiare, dell’affetto e del rispetto tra diverse generazioni.
Dio riempia la sua vita e quella dei suoi cari con tanto benessere fisico e spirituale.



Martedì, 29 Novembre 2011 13:18

Ottobre-Novembre 2011

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La rivista di San Giuseppe
fonte zampillante
di speranza

Sono tanti anni che ricevo e leggo La Santa Crociata, ottenendone sempre un senso di pace e di speranza. La mia vita è stata piena di dolori e sofferenze, dalla morte di mio marito tanti anni fa, a un tumore, a problemi di lavoro e altro ancora, ma sono arrivata fin qui, ho cresciuto mia figlia, che si è laureata e sposata. Ho un nipote meraviglioso, che è la ricompensa di tutto ed è anche l'unico motivo che mi fa ancora amare al vita e desiderare di viverla vicino a lui e per lui.
Nei momenti più bui ho chiesto aiuto a San Giuseppe e in qualche modo, anche incomprensibile, deve avermi aiutato e sorretto, se sono arrivata fin qui.
Ma adesso tutto sembra crollare perchè mia figlia, che ha sempre abitato a fianco a me, si trasferirà ed io non potrò più avere il mio piccolo Daniele vicino, ridere e piangere, soffrire e gioire con lui e per lui. Sarebbe troppo lungo spiegare perchè questa separazione sia così dolorosa: sono storie di famiglia delicate e spinose, che annoierebbero solamente, di cui io attribuisco la colpa alla mia consuocera e a mio genero, forse sbagliando.
Io vorrei che tutto si risolvesse per il meglio per mia figlia e la sua famiglia, per la mamma di mio genero e per me. Ci possono essere tante soluzioni diverse da questa e che possono accontentare tutti e forse essere l'inizio di nuovi e più sereni rapporti.
Ho pregato tanto San Giuseppe: lui sa di cosa ho bisogno, ma le mie preghiere non sono bastate.
Adesso vi chiedo di pregare per me San Giuseppe: lui sa cosa fare. Aiutatemi. Mio marito Dionisi Daniele, defunto, mia figlia Alice, mio nipote Daniele ed io siamo già sotto la protezione di San Giuseppe, ora vorrei che anche mio genero Canzio Venturi fosse iscritto alla Pia Unione.
Ringrazio per il tempo e la pazienza, spero nelle vostre preghiere.
Patrizia Bucci - Rimini


Una laurea condivisa
con i poveri

Carissmo Direttore, sono una iscritta alla Pia Unione del transito di San Giuseppe. Con tanta gratitudine vorrei ringraziare il mio protettore San Giuseppe che ascolta sempre le mie preghiere e continuamente sostiene e guida i miei due figli nelle difficoltà.
Il 19 ottobre p.v. mia figlia si laurea in Medicina e invece di fare le bomboniere vorrebbe donare una offerta a San Guseppe, vorrei saper come fare.
Grazie.
Francesca - Catanzaro

Carissima Signora Francesca,
che bella gioia leggere la sua lettera; con Lei ringrazio Dio per l’intercessione di San Giuseppe e prego che possa continuare a sorridere nel cammino della sua lunga vita. Nobile sono anche i confetti per festeggiare la laurea di sua figlia; prego che la fatica dei suoi studi sia sempre al servizio del benessere fisico e spirituale degli ammalati.
Istintivamente suggerisco la gioia di un pranzo per i poveri nella giornata della canonizzazione di don Guanella.
Sul prossimo numero della nostra rivista leggerà dell’iniziativa di poter regalare un pranzo a tutte le persone povere che vivono all’ombra della carità dell’Opera don Guanella in particolare nei paesi poveri.
Ho calcolato che un bel pranzo (che comprenderà la cena e anche  i pasti del giorno successivo) possa essere offerto con 3 euro.
Se vuole aderire a questa iniziativa: «Un pranzo affinché nessuno sia solo» veda lei. (v. art. pag. 21)
Mi sembrerebbe una laurea con i «fuochi d’artificio» con gli occhi luminosi dei poveri privi di tutto, ma ricchi di un sorriso riconoscente.

 

 

San Giuseppe...
e il suo corpo?

Caro Direttore,
ha detto il sacerdote nell’omelia della Santa Messa della festa di Maria Vergine Assunta in cielo: «Gli unici che sono in Cielo con il loro corpo sono Gesù e Maria Santissima».
Io sono da sempre nella convinzione che in cielo con anima e corpo siano in tre con San Giuseppe. Da tenere presente che non c’è niente, ma proprio niente, che documenti, attesti la immacolata concezione di Maria, e tanto meno che parli della sua assunzione al cielo. Lo attestano solo i dogmi della nostra fede, e se a questi non si crede, non si è cristiani.
Dunque credo fermamente che nel tempo verrà riconosciuto che anche San Giuseppe e in cielo con il corpo diventato come quello di Cristo come lo abbiamo visto agire dopo la Risurrezione. La storia della Redenzione inizia con due personaggi indissolubilmente legati: Maria Vergine e San Giuseppe suo legittimo sposo. Questi per divina rivelazione accetta di stare unito alla sua sposa anche se ella porta in grembo un figlio del quale lui non è padre...
San Giuseppe è presente alla nascita di Gesù, ne è suo protettore e salvatore da sicura morte, se non organizza e conduce Maria e Gesù in Egitto. Assicura loro la vita in quel paese straniero essendone valido sostegno. Così è quando torna a Nazareth dove non solo protegge e sostiene ma insegna anche un mestiere a Gesù che sarà autosufficiente con la sua mamma sino all’inizio della sua vita pubblica quale Messia.
San Giuseppe quando ha svolto eroicamente e santamente la sua missione terrestre di padre di Gesù e protettore della Sacra Famiglia, viene portato in cielo anima e corpo. Dunque non si parla nel Vangelo della morte di San Giuseppe e di Maria Santissima per il semplice fatto che la morte terrena come la intendiamo noi, loro non l’hanno mai provata. Così dicasi del silenzio evangelico sulla tomba della Madonna perché non è mai stata seppellita. E il Vangelo tace pure sulla sepoltura di San Giuseppe perché non è mai avvenuta.
Se San Giuseppe fosse sepolto in terra, le pietre stesse griderebbero: è qui! Ma queste sono silenti perché San Giuseppe è in cielo anima e corpo.
Sappiamo della perfezione di Dio che non rompe una unità da Lui creata, e non crea divisioni e disparità di valore dall’uno all’altro. Quindi non è disunità la Sacra Famiglia in cielo: non sono due più uno; egualmente tutti e tre vi sono con anima e corpo.
La Chiesa nella sua divina sapienza sa della grandezza e santità di San Giuseppe e tra tutti i suoi grandi santi lo ha eletto suo Protettore. Niente è dunque contro la fede il pensare alla sua Assunzione in Cielo. Io credo a questo, e un sacerdote mi ha detto che in merito è una devozione personale, ma non è peccato.
Gianbusto di Nomadelfia

Caro Amico,
lei abita in una cittadina, dove il nome stesso lo dice la «fraternità è legge» e, quindi, dove l’amore e la condivisione sono il motore di tutto. è spontaneo pensare che Gesù abbia riservato al suo papà «terreno» quello che ha riservato alla sua Mamma, Maria. Come lei è stata assunta con quel corpo che ha dato la carne a Gesù, così San Giuseppe che ha alimentato e istruito quel corpo a vivere la vita degli uomini abbia a godere della stessa sorte di Maria la sua amabile sposa.
Questa supposizione non è nuova, già San Bernardino da Siena (1444) nella sua predicazione diceva: «Si deve piamente credere, non però assicurare, che Gesù abbia onorato con uguale privilegio la sua Santissima Madre e il suo Padre putativo. Come fece salire al cielo gloriosa in corpo e anima Maria santissima, così il giorno della sua risurrezione, unì pure con sé nella gloria San Giuseppe. Come la sacra Famiglia, formata da Cristo, la Vergine Maria e Giuseppe, visse insieme una vita laboriosa e amorosa, così è giusto che ora nella gloria dei cieli, regni insieme con corpo e anima». Accanto a San Bernardino ci sono stati anche altri santi che hanno sostenuto questa convinzione.
Non è un dogma di fede, e nessuno ci può impedire di coltivare questa convinzione che la «trinità terrestre» possa vivere accanto alla Trinità santissima con la loro carne glorificata.
Auguri e continui a vivere la «nomadelfia», come modello di vita cristiana.

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