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Eventi (3)

Mercoledì, 18 Febbraio 2015 15:39

«Don Guanella ha il metodo della periferia»

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Un «pellegrinaggio» ideale a cento anni dalla morte di san Luigi

di don Nino Minetti

Da alcuni mesi abbiamo iniziato l’anno giubilare per il centesimo anniversario del passaggio al cielo del nostro santo Fondatore, don Luigi Guanella. In questa circostanza è doveroso fermarsi, consultare le memorie e riascoltare con la sensibilità di don Guanella il gemito dei poveri di oggi. 
Dalla consultazione delle “carte” in nostro possesso, la morte di don Luigi viene posta subito sotto il segno della grandezza dell’uomo e del sacerdote scomparso.
Si celebra la sua vita coraggiosa, serena, nonostante le indicazioni contrarie. Si ammira un’esistenza totalmente regolata sui ritmi proposti da Dio. Si misura la dimensione interiore di un sacerdote che ha saputo riflettere e osservarsi fin dagli anni giovanili, ma che ha dedicato anche attenzione e amore al tempo in cui è vissuto e alle persone che il sistema sociale trasformava in “scarti” umani, aprendosi senza pregiudizio verso quella modernità che poteva loro giovare fino a riscattarli.

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Aperto il Centenario della morte di San Luigi Guanella

di Graziella Fons

Nel 1986, nella solennità dell’Annunciazione, la Congregazione dei religiosi consegnava ai Servi della Carità di don Guanella l’approvazione del testo delle nuove Costituzioni e assegnava, come itinerario di santità operativa, la sensibilità di ascoltare nelle parole del paralitico, da anni seduto ai bordi della piscina miracolosa, il grido di tutti i poveri ed esprimere: compassione, solidarietà e attenzione.
Il paralitico diceva: «Non ho nessuno» e don Guanella ci ripete: «Nessuno nella vita sia costretto a vivere in solitudine la propria esistenza umana». 

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di Gabriele Cantaluppi

19° Capitolo dei guanelliani

Papa Benedetto XVI ha indicato come via privilegiata della Nuova Evangelizzazione la testimonianza personale di vita cristiana, vissuta da ogni singolo credente. è quanto, con altre parole, ha indicato il Cardinal Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino, la sera del primo luglio, nella concelebrazione eucaristica di apertura del 19° Capitolo Generale dei Servi della Carità, nel santuario del Sacro Cuore a Como, invitando i padri capitolari a mettere in comune i doni di natura e di grazia e rinnovando la vita spirituale attraverso una fede rinforzata.
Segno di questa volontà è stata la consegna di “Via di virtù e di santità”, il testo commentato delle Costituzioni, che finalmente vede la luce dopo innumerevoli anni di gestazione. Il tema di una vita spirituale intensa, capace ancora di stupire, è stata anche la proposta di riflessione offerta da padre Michele Elli nella giornata di ritiro del giorno successivo a Barza.
Padre Alfonso Crippa ha sottolineato che la nostra tensione alla santità diventa speranza per il mondo, perché con le opere riveliamo la presenza dell’amore di Dio. Un amore che esige collaborazione e unità fra le componenti della famiglia guanelliana, per poter contrastare la cultura dell’individualismo e dell’effimero, ha aggiunto Madre Serena Ciserani.

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