di Alba Arcuri
A Chieri, alle porte di Torino, un Hospice cattolico, nato sulla radice buona del Cottolengo. Vengono accolti i malati terminali per fornire loro
assistenza terapeutica, umana, spirituale. È la “buona morte” per la quale preghiamo anche noi ogni giorno.
«Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio». Così si legge nel Giuramento di Ippocrate, il medico greco, padre della medicina. Parole che suggeriscono una riflessione nel dibattito sempre più serrato sull’eutanasia e sul fine vita.
Suor Irma, nonostante l’età avanzata e i pericoli, è rimasta al suo posto a Chipene (Mozambico). Lo scorso settembre è stata uccisa dalla follia jihadista. Non scompaia il ricordo suo e di tanti altri che offrono la vita per Cristo.
di Alba Arcuri
È uno strano scherzo del destino, quello di conoscere qualcuno – il suo nome, il suo volto, quello che ha fatto – dopo che è venuto a mancare. è accaduto anche nel caso di Irma Maria De Coppi, suora comboniana di 83 anni, uccisa in Mozambico, a Chipene, da un commando jihadista il 6 settembre 2022.
La strage di Pentecoste del 5 giugno in Nigeria, suona come uno schiaffo, ma soprattutto richiama l’attenzione sui rischi che corrono i cristiani nel mondo. Un commando armato fa irruzione nella chiesa pentecostale di san Francesco Saverio, nella cittadina di Owo, nello Stato di Ondo, durante la messa. Una cinquantina i morti, tra cui donne e bambini. Siamo nel sud del paese; qui gran parte della popolazione è cristiana. Il cristianesimo in Nigeria è la seconda religione dopo l’Islam, che prevale invece al Nord.