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di Giovanni Cucci

Eccoci arrivati alla conclusione della nostra lettura del Diario di un dolore di Lewis. All’inizio del quarto capitolo scrive: «Questo è il quarto quaderno vuoto che ho trovato in casa. Ho deciso che questo sarà il limite delle mie annotazioni. Non intendo comprare quaderni apposta. Come argine al crollo totale, come valvola di sicurezza, questa cronaca è stata di qualche aiuto.

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di Eraldo Affinati

Il maestro non può limitarsi a stare da solo di fronte agli alunni. Se non ha il conforto del cosiddetto villaggio educativo che dovrebbe sostenerne l’azione, rischia di non incidere come dovrebbe. Oggi purtroppo molte famiglie si sfaldano, non tutte per fortuna, e i ragazzi percepiscono una frana sociale che li riguarda in prima persona.

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di mons. Gastone Simoni

Esperienza di un vescovo  

Ripensando – passati ormai gli ottanta – alla mia piccola, personalissima “storia della pietà” vissuta fin dalla fanciullezza, confesso che san Giuseppe non è stato, per anni, fra i santi più sentiti da me come particolarmente “miei”.

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di Gianni Gennari

Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. (Gv 4, 35 - 36)

Gesù sta parlando con gli apostoli, con i discepoli, e questo nel momento in cui si tratta di iniziare il cammino in mezzo alla gente. Bene, e lui continua: «Io vi dico alzate gli occhi e guardate i campi, è il momento di mietere, chi semina e chi raccoglie si rallegrano insieme».

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