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Omelie da Santa Marta: il perdono

Il Vangelo dell’adultera perdonata ha dato lo spunto al Papa per spiegare cosa sia la misericordia di Dio. L’episodio è noto: i farisei e gli scribi portano a Gesù una donna sorpresa in adulterio e gli chiedono cosa farne, visto che la legge di Mosè prevedeva la lapidazione, in quanto peccato considerato gravissimo. 
 Agli accusatori della donna non importava l’adulterio, soltanto importava fare una trappola a Gesù! Di qui la risposta del Signore: “Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei!”.

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Eutanasia: dialogo tra Bonaccorti e Avvenire

Caro direttore,

il presidente Napolitano chiede un sereno e approfondito confronto di idee sul tema del cosiddetto 'fine vita', ed è quello che tutti auspichiamo per dare una base strutturata a eventuali interventi legislativi, i quali senza fondate indagini e competenti ricerche potrebbero aggiungere problemi invece che risolverli. Da qualche anno mi sembra si voglia ridurre il dibattito a uno scontro fra fazioni, improntate a scelte aprioristiche. (...)

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INTENZIONE GENERALE

Perché i disoccupati ottengano il sostegno e il lavoro di cui hanno bisogno per vivere con dignità.
 

INTENZIONE MISSIONARIA

Perché l’Europa ritrovi le sue radici cristiane attraverso la testimonianza di fede dei credenti.
 

INTENZIONE DEI VESCOVI

Perché i sacerdoti siano veri amici di Gesù, per condividere gli ideali e i sentimenti del suo Cuore.
 

INTENZIONE DELLA PIA UNIONE

«Preghiera per il periodo estivo e vacanziero»

Signore, mentre ti ringrazio per il riposo estivo, mi ricordo di quelli che non ce l’hanno e lo vorrebbero; ma anche di quelli che ne hanno tanto e non sanno cosa farsene. Signore, tu hai mai avuto vacanze? 
Detto così, penso di no. Il tuo tempo “importante” lo riempivi di silenzio e colloqui col Padre, ma anche di visite agli amici, incontri con famiglie, viaggi per ogni villaggio. Il tempo del riposo è sacro, perché risana, insegna, prepara, rende saggi, affina.
Signore, dona silenzio e pace al mio tempo di riposo. Dona incontri finalmente senza fretta coi fratelli che incrocio. Spingimi nei luoghi dove le visite sono rare e sbrigative: ospedali, ospizi, case attraversate dal dolore. Ne uscirò più in pace, e so già il perché.
Signore, il riposo in preghiera, non è il vuoto di tutto, ma il pieno di Te. è tempo di festa, di lode e gratitudine. è l’ottavo istante, come quello che seguì la creazione di ogni cosa.
Non è assenza, ma presenza. Del mondo e delle creature. Di me stesso, dell’altro, di Te. Così sia.
 

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Giugno: solennità del Cuore di Gesù

di Mario Carrera

«Il bene tende sempre a comunicarsi. Ogni esperienza autentica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene attecchisce e si sviluppa. 
Per questo, chi desidera vivere con dignità e pienezza non ha altra strada che riconoscere l’altro e cercare il suo bene». Questa citazione dell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium descrive il ritratto del Cuore di Gesù, sorgente della costante misericordia di Dio per ogni creatura umana.

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Per  tutti gli iscritti alla Pia Unione del Transito di San Giuseppe è una grande gioia  accogliere tra i nostri iscritti il papa emerito Benedetto XVI. Il primo iscritto alla Pia Unione al momento della sua nascita è stato san Pio X, Giuseppe Sarto, ora si aggiunge un altro pontefice  anch’egli con il nome di battesimo Giuseppe, Joseph Ratzinger. 

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Trasmissione di Radio Mater condotta da don Mario Carrera, ogni 1° mercoledì del mese

La casa di Nazareth è sempre una casa accogliete dove ci si trova in famiglia, dove si impara a stare insieme, a stimarsi, ad amarsi e ad affrontare tre insieme le difficoltà della vita.

Questa sera ho davanti agli occhi il volto delle persone che ci stanno ascoltando, noto gioia nel loro sguardo luminoso e soddisfatto, ma avverto il singhiozzare delle persone depresse, persone che hanno perso la serenità a causa della malattia, persone angustiate che hanno perso il lavoro o che lo stanno cercando invano.

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Monday, 12 May 2014 13:33

Buono a sapersi - Maggio 2014

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L’esperienza della nonna. 

Per sbiancare la biancheria non più nuova, provate a lavarla insieme con un sacchetto di stoffa bianca riempito di gusci di uova spezzettati. Se i colli e i polsini delle camicie presentano quei tipici segni scuri all’interno, strofinateli energicamente con delle patate lesse; poi ripuliteli e sfregateli ancora con una spazzola di saggina. Al posto delle patate potete usare la polvere bianca di gesso in grado di assorbire bene i grassi.
Monday, 12 May 2014 13:32

San Giuseppe in Sicilia

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Diceva bene lo studioso siciliano Giuseppe Pitrè (1841-1916) circa la devozione per san Giuseppe in Sicilia: “Si noti che se non si ha il patronato del Patriarca si ha dappertutto la devozione per esso”. Medico per professione, ma storico, filologo, letterato e antropologo per vocazione, Pitrè non ha esagerato con una tale osser­vazione/affermazione. Nel mese di marzo, infatti, la Sicilia è in festa per onorare il santo Patriarca e in quasi tutti i 390 Comuni si celebra la solennità del 18 e 19 marzo con suggestivi riti religioso-folkloristici.
Famose sono le tradizionali Tavolate di san Giuseppe, chiamate anche artara o artari,autari o avutari, cene o mense, tavulate o tavulati: gli altari domestici davanti ai quali la comunità familiare e del vicinato si riunisce per pregare insieme e per condividere gesti di carità fraterna.

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di Anna Villani

La carezza di San Giuseppe sulla nostra esperienza di fede. Un santo che ha amato e sperato solo come i «grandi» sanno fare

L’emozione silenziosa del passaggio della statua ancora una volta si è ripetuta il 19 marzo scorso, quando dalla basilica del Trionfale, san Giuseppe è uscito per andare incontro alla gente, sempre tanta, crescente, numerosa. Cambiano i tempi ma non la fede nello Sposo di Maria e Patrono della Chiesa universale. Ai copriletti stesi ai balconi ed ai fiori si sono sostituiti i tantissimi telefonini, tablet, Ipad, che dalle finestre e dai marciapiedi passando il santo, cercavano lo scatto migliore. E non si immortala un momento se non per mostrarlo ad altri, come a dire: “vedete com’è stato bello?”.

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di Gabriele Cantaluppi

«Spirito di preghiera, accoglienza, ospitalità senza confini»

Alla domanda su cosa sarebbe rimasto della sua opera, Maria rispose: “L’eco di un canto di allodola in un cuore che l’ha ascoltato. Un seme è gettato. Se il seme è benedetto, darà frutto”. E sembra proprio che così sia avvenuto: lì a Campello sono rimaste solo due “sorelle” della piccola comunità fondata nei primi decenni del secolo scorso da Maria di Campello.
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