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di Ottavio De Bertolis

«Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore […]. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono» (Sal 103, 8. 10-11). Gesù è l’immagine del Padre, l’impronta della sua sostanza: «Dio nessuno l’ha mai visto; proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18). Il Figlio mostra in tutte le sue parole e in tutte le sue azioni quella bontà e quell’amore che sono proprie di Dio, quelle confessate dalla fede di Israele: in questo senso, rivela nella sua carne, cioè nel suo corpo, Colui che, invisibile agli occhi, Israele confessa unico Dio e unico Signore.

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di Gianni Gennari

«Il guardiano quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue» (Gv 10, 12)

In presenza abbiamo insistito su questa realtà del Signore; lui conosce le sue pecore! è la realtà della nostra appartenenza! Oggi la riflessione si sposta sulla possibilità di non appartenenza. Entra in campo un guardiano, che è pagato. Ed essere pagati significa in pratica il riconoscimento di non appartenenza, di non proprietà. Per guardare ciò che mi appartiene non posso essere pagato, perché è roba mia, perché è roba che mi interessa. Solo quando si creano rapporti di dipendenza ed esiste un rapporto di alterità entra di mezzo la paga, il salario.

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Il “Settenario di meditazioni in onore di San Giuseppe” di Sant’Alfonso de’ Liguori

di Bruno Capparoni

Don Guanella nel 1914 scriveva al redentorista p. Claudio Benedetti: «Mi ho come presente il S. Alfonso benedetto e le sue opere e i libri santi, e mi sento un émpito di desiderio di ottenere anche a noi tutti, miserelli della Casa della Provvidenza, un raggio di luce e di calore che infiammò tanto l’animo di questo provvidenziale apostolo dei figli e delle genti del popolo» (E 351). 

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Dati europei significativi

di Michele Gatta

Le persone con disabilità sono esposte a un maggiore rischio di povertà ed esclusione sociale rispetto a quelle che non ne hanno in tutta, nonostante alcune differenze tra gli Stati membri, sottolinea l'ufficio di statistica europeo.

Secondo dati Eurostat il 28,4% della popolazione dell’Unione Europea con disabilità è a rischio povertà o esclusione sociale, rispetto al 18,4% dei cittadini che non hanno una disabilità.

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