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Tra gli scritti di san Pier Giuliano Eymard si colgono perle di devozione giuseppina, illuminate della basilare spiritualità eucaristica di cui egli è apostolo nel suo secolo e nella Chiesa di oggi

di Bruno Capparoni

Negli anni difficili per la vita della Chiesa in Francia, dopo la Rivoluzione francese, si nota una accresciuta presenza di grandi santi; tra di essi dobbiamo annoverare san Pier Giuliano Eymard, apostolo del'Adorazione eucaristica e della Comunione frequente.

Pier Giuliano Eymard era nato a La Mure di Isère il 4 febbraio 1811. Fin dalla giovinezza manifestò forti ispirazioni spirituali, prima tra tutte la decisione di farsi sacerdote nonostante l'opposizione del padre.  Ordinato il 20 luglio 1834, esercitò il ministero sacerdotale a Chatte e poi a Monteynard come parroco, dove ravvivò la fede del popolo con la sua bontà, carità e prudenza.

Per divina ispirazione nel 1839 aderì alla Società di Maria (Maristi) e benché desiderasse andare missionario in Oceania, dovette assumere molte responsabilità nella guida di quella congregazione.

Mentre pregava nel santuario di Fourvière a Lione, il 2 febbraio 1851, sentì una forte ispirazione a fondare una congregazione religiosa tutta dedita all'onore della Santissima Eucaristia.

Diede vita alla Congregazione maschile dei Sacerdoti del Santissimo Sacramento, poi a quella femminile delle Ancelle del Santissimo Sacramento e infine alla Aggregazione del Santissimo Sacramento, allo scopo di diffondere tra i fedeli e soprattutto tra i sacerdoti l'amore e il culto della Santissima Eucaristia.

Morì a La Mure d'Isère il 1 agosto 1868, ma le sue spoglie furono portate a Parigi nel 1877. Nel 1925 fu proclamato beato, mentre la sua canonizzazione ad opera del papa Giovanni XXIII avvenne il 9 dicembre 1962.

Dalla sua predicazione, raccolta in cinque volumi, i suoi religiosi hanno ricavato un Mese di san Giuseppe il primo e più perfetto adoratore, (traduzione italiana Torino 1905), da cui sono tratti i due brani qui pubblicati.  Pur nella loro brevità, si può cogliere in essi una profonda intuizione spirituale del mistero cristiano, vissuto nella casa di Nazareth e nel cuore di san Giuseppe. 

Il ripetuto riferimento agli stati della vita di Gesù, quelli della sua vita nascosta e quelli della vita pubblica, testimoniano il radicamento di san Pier Giuliano Eymard nella grande spiritualità francese del secolo XVII. Alla scuola di quei grandi maestri ma soprattutto attingendo alla sua esperienza interiore, questo santo ci mostra una intuizione sorprendente della vita eucaristica di Giuseppe, come pure di Maria;  comprendiamo che ciò viene dalla profondità della sua vita interiore, dove egli coglie la verità cristiana penetrando nel senso recondito delle parole del Vangelo.

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