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di Flavia Caretta

La storia dell’umanità è contrassegnata da eventi epocali, che influenzano profondamente un determinato periodo storico, ma che spesso non vengono immediatamente letti nella loro complessità. Uno di questi è sicuramente costituito dalla transizione demografica che, iniziata al principio del secolo scorso, soprattutto nelle nazioni a maggiore sviluppo industriale, ha determinato un aumento dell’aspettativa di vita: per la prima volta nella storia del mondo moltissime persone raggiungono l’età anziana. Le generazioni attuali si trovano di fronte ad un cambiamento demografico di grande rilievo: il progressivo invecchiamento della popolazione con una concomitante diminuzione della natalità cambiano lo scenario dei paesi a sviluppo avanzato, ma a breve modificheranno anche quello dei Paesi in via di sviluppo, dove il fenomeno si prevede ancora più veloce.

 L'amicizia sia respiro della vita

Giovedì, 06 Dicembre 2018 17:05

L’amicizia costruisce una dimora eterna

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Anche se la perdita dell’amico non cancella il ricordo e l’intensità di ciò che si è costruito insieme, la sua scomparsa indica che l’amicizia, l’amore costituiscono anche il segno e la nostalgia di una pienezza di cui ora è possibile sperimentare soltanto un anticipo. L’amore comporta il permanere di una ferita aperta, di una sofferenza che il tempo non cancella: ma senza una tale possibilità di sofferenza non ci potrebbero tuttavia essere né amicizia né amore. La sensazione reale di solitudine di cui si parlava sopra esplode nel momento della perdita dell’amico.

Sabato, 09 Giugno 2018 14:05

Amicizia, morte ed eternità

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di Giovanni Cucci

Amicizia e sofferenza non si escludono, anzi misteriosamente si illuminano a vicenda, proprio a motivo della solitudine che costituisce anche l’amicizia più grande, evidenziando una barriera che niente può colmare. Una relazione matura rimanda alle reciproche solitudini, ai limiti (non solo personali ma proprie dell’essere, basti pensare alla salute, alla vita limitata per cui per forza uno morirà prima dell’altro) e alle differenze che sono date dall’unicità dell’altro. Tutto ciò costituisce l’unica maniera di vivere una relazione affettiva reale e significativa, a tutti i livelli.

Sabato, 05 Maggio 2018 10:58

La solitudine disagio e risorsa

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di Giovanni Cucci

La solitudine può mettere a disagio quando trova la persona distante dal suo essere più profondo, quando vive con superficialità, nella vuota chiacchiera come direbbe Heidegger, che quanto più è vuota e superficiale tanto più, stranamente si diffonde perdendosi nelle cose da fare, nelle persone da vedere, nel pettegolezzo del momento… sperando che questo possa riempire il vuoto che tormenta. La solitudine non accettata sembra essere all’origine di relazioni interpersonali possessive e di una comunicazione malata: «Sovente pare che il pettegolezzo, la condanna delle azioni altrui e gli attacchi aperti contro l’altrui modo di vivere siano più segno di dubbio nei nostri propri riguardi che frutto di convinzioni solidamente fondate» (Nouwen).

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di Giovanni Cucci

Si sta diffondendo ai giorni nostri un tipo di concezione dell’amicizia e della comunicazione in genere tesa alla totale trasparenza, che ha come motto di dire all’altro tutto, con spontaneità, “così come viene”, senza lasciare nulla di segreto; questo alla fine non aiuta la comunicazione, perché le parole più preziose e profonde nascono dal silenzio, dal segreto del cuore. Come notava Pascal: «Ho scoperto che l’infelicità degli esseri umani deriva da una cosa sola: non essere capaci di rimanere in silenzio in una stanza».

Sabato, 17 Marzo 2018 16:30

Amicizia e solitudine

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di Giovanni Cucci

Vivere l’amicizia richiede anche la capacità di stare bene con se stessi, con il proprio mondo interiore, e di saper accettare la solitudine. La solitudine è la situazione caratteristica di ogni essere umano, ma il celibe la avverte in modo particolare come rinuncia al rapporto esclusivo con un’altra persona; è una prova che si deve attraversare per poter conoscere il mistero d’amore di Dio, che è «più intimo a me di me stesso» (Sant’Agostino): la persona religiosa è essenzialmente chiamata a stare da sola con il Signore, come nota il vangelo a proposito della chiamata degli apostoli da parte di Gesù, «Ne costituì dodici che stessero con lui» (Mc 3, 14).

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di Giovanni Cucci

Un altro punto importante dell’amicizia autentica è l’aver superato la fase della vita corrispondente a quello che Freud chiamava il principio del piacere, che contrapponeva al principio di realtà. Il principio del piacere non riguarda soltanto le espressioni apertamente sessuali, ma anche gratificazioni di altro tipo, più sottili ma non meno deleterie, legate ad esempio al potere, ai ricatti affettivi, alla compiacenza al non poter dire ciò che si pensa perché tagliati fuori irrimediabilmente dalla considerazione altrui; in questo modo l’altro scompare come altro, esso è ridotto a una funzione, quella appunto di soddisfare la propria gratificazione: è stato ridotto a una cosa. Freud fa delle osservazioni acute sul carattere paradossale del piacere: esso non è altro che la morte del desiderio, allenta la tensione interna e con il tempo richiede dosi sempre più forti.

Sabato, 09 Dicembre 2017 14:02

Le caratteristiche dell’amicizia autentica

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«Piangevo perché non avevo le scarpe, sino a quando non ho incontrato un uomo che non aveva i piedi»

di Giovanni Cucci

La vera amicizia può essere vissuta con coraggio e con franchezza, perché in questo caso la persona non è guidata semplicemente da un bisogno, ma da un valore etico: il bene dell’altro. I segni dell’amicizia autentica sono riconoscibili dall’apertura, dalla flessibilità, dall’assenza di possessività, dal desiderio di verità, dalla capacità di confrontarsi con gli altri e con le esigenze della vita, dalla disponibilità ad obbedire.

La persona affettivamente matura ha la propensione a cercare ciò che possa far felice l’altro, anche se comporta un sacrificio di sé; l’amicizia vissuta in autenticità di spirito e di intenti aiuta la persona ad aprire i propri orizzonti e a leggere nel cuore dell’altro.

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1*\ L'amicizia

di Giovanni Cucci

Una delle forme più significative di relazione è data dall’amicizia; essa costituisce, insieme all’amore sponsale, il vertice dell’espressione affettiva della persona. L’amicizia è un bene prezioso per tutti, essa introduce nella vita il colore delle relazioni, è espressione di maturità affettiva e aiuta lo stesso rapporto con il Signore che ci ha chiamati amici (Gv 15,15). L’amicizia è una maniera di fare esperienza dell’amore di Dio, e insieme un possibile arricchimento e una purificazione del proprio essere.

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Seguire Gesù con Pietro

di Ottavio De Bertolis

Vogliamo ora contemplare un momento molto importante della vita di Pietro, sempre riflettendo la sua esperienza nella nostra, pensando cioè a quanto accadde a lui per comprendere quel che accade a noi: la trasfigurazione. “Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme” (Lc 9, 29-31).

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