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La nostra festa ha registrato quest'anno  il ritorno
del popolo a venerare il santo Patriarca. Il cardinale
titolare Paul Emil Tscherrig ha presieduto la processione e la solenne concelebrazione. Ma molti altri eventi erano in programma 

Con queste brevi righe vorremmo aiutare in qualche modo i devoti di san Giuseppe e gli amici della Basilica del Trionfale e della Pia Unione a rivivere, pur da lontano, la nostra festa.

La prima emozione provata, specialmente martedì 19 marzo, è stata la presenza di tante persone, che hanno affollato la basilica per pregare san Giuseppe. Possiamo, quindi, dire che le conseguenze del Covid sono state archiviate e che, ormai senza limitazioni né paure, di nuovo abbiamo potuto stringerci attorno al nostro Patrono. E la sensazione di essere in molti, uniti nella preghiera e nella gioia, ha prodotto in tutti una vera sorpresa.

La festa è stata preceduta dalla novena, sotto lo sguardo del simulacro di san Giuseppe, trasportato dalla sua cappella sull’altare maggiore. Nei tre giorni conclusivi la predicazione del padre Ottavio De Bertolis sj, con il commento al vangelo della Liturgia, ha aiutati i presenti a recuperare dentro la festa tradizionale un autentico spirito di fede.

Ma anche due altri eventi hanno scandito la novena.  Martedì 12 marzo ci sono state, presso il vicino Teatro degli Eroi, ben due proiezioni del documentario Cuore di padre, un film della Goya Producciones che in questi mesi circola in Italia e all’estero e offre una visione interessante della devozione a san Giuseppe nel mondo. Il successivo venerdì 15 marzo in basilica vi è stato l’omaggio a san Giuseppe della Fanfara dei Carabinieri (con il maestro Danilo Di Silvestro) e di quella della Polizia di Stato (con il maestro Massimiliano Profili), in un concerto unitario molto apprezzato. Il parroco don Tommaso Gigliola ha manifestato la gratitudine della comunità del Trionfale per questo “regalo” da parte dei due Corpi dello Stato.

Il giorno massimo di festa e di presenze è stato ovviamente il 19 marzo. Anche se era un giorno feriale, le sei sante Messe celebrate hanno visto una vera folla di fedeli devoti a san Giuseppe. Al termine di ciascuna c’è stata la distribuzione del pane benedetto; il parroco ne ha richiamato il significato: prima di tutto un ringraziamento al Signore, per mezzo di san Giuseppe, per quanto è concretamente necessario alla vita (nel simbolo del pane), ma anche l'invocazione fiduciosa della divina Provvidenza per il futuro.

Il momento senz'altro più sentito e partecipato è stato quello della processione del simulacro di san Giuseppe per le strade del quartiere. Sotto la presidenza del cardinale Paul Emil Tscherrig, diacono titolare della basilica, erano presenti numerosi sacerdoti, tra i quali il vicario generale dei Guanelliani don Nico Rutigliano, e il consigliere di nunziatura mons. Filippo Colnago. Numerose erano le suore e numerosissimo il popolo dei fedeli.

La processione si è snodata lungo le varie vie della parrocchia ed è stata accompagnata dalla preghiera lungo tutto il suo percorso. Anche la musica della Banda Orchestrale della Regione Lazio, guidata dal maestro Francesco Procopio, ha aiutato il raccoglimento e ha incrementato la gioia. Certo, nella festa di san Giuseppe è ben più importante la celebrazione della Messa, ma merita anche una riflessione il coinvolgimento massiccio di tante persone che accompagnano l’immagine di san Giuseppe e le molte persone (specialmente anziane) che dalla finestre e dai balconi seguono in preghiera il passaggio del simulacro. Forse il buon popolo cristiano ha bisogno anche di questi gesti!

Vi sono stati anche alcuni eventi ad accompagnare la festa patronale. L’Oratorio San Giuseppe ha organizzato una serie di appuntamenti per coinvolgere con il gioco i più giovani e ha richiamato molti a gustare le frittelle e i bignè di san Giuseppe, rigorosamente secondo la tradizione romanesca. Nel box qui di fianco don Salvatore Alletto offre alcune notizie sulla festa in Oratorio. 

Come gli altri anni, un gruppo di volontari ha organizzato la Pesca di san Giuseppe, ricca di regali e curiosità. La Pia Unione del Transito di san Giuseppe è rimasta aperta l’intera giornata per accogliere coloro che chiedevano materiale di devozione e soprattutto volevano iscriversi alla Pia Unione stessa e richiedere La Santa Crociata.

A conclusione della giornata non potevano mancare i fuochi di artificio, che hanno illuminato l’abside della basilica e colorato i campi da gioco dell’Oratorio. Sono uno scoppio di luci e fantasia che ogni anno viene a concludere la festa e a completare la gioia, forse semplice eppur sincera, di piccoli e grandi. Ci diamo quindi l’appuntamento per il San Giuseppe 2025, quando saremo in pieno Anno santo!  

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