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di Nico Rutigliano

Cosa intendiamo per spiritualità? L’insieme dei valori che modellano uno stile di vita. Per noi guanelliani, che vogliamo incarnare i valori di don Guanella, la spiritualità  fa capo a tutte quelle forme di preghiera, di vita e di tratti del comportamento, che plasmano il carattere, i rapporti umani, il modo di pregare, la forma pratica di vivere la carità. La spiritualità investe sia la contemplazione che l’azione; riguarda la preghiera e sfocia nella carità; anima l’unione con Dio e spinge all’amore fraterno.

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di Nico Rutigliano

Quando nel Vangelo andiamo a leggere il racconto dell’Ultima Cena, troviamo che i tre evangelisti sinottici,  Matteo, Marco e Luca, ci parlano dell’istituzione dell’Eucaristia; invece, il quarto evangelista, Giovanni, ci descrive l’episodio della lavanda dei piedi.
 È interessante come si conclude il racconto: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio perché, come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica» (Giovanni 13,12-17).

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Il periodo quaresimale desidera sottolineare una fase critica che precede una trasformazione. Un tempo di gestazione per la nascita di nuovi pensieri e nuovi stili di vita. Un tempo di lavorio silenzioso in attesa della fioritura.
 Nel definire il periodo della Quaresima, il vescovo Tonino Bello ha un’immagine stupenda e assai suggestiva. Dice: questo periodo quaresimale «inizia con uno sciampo alla cenere e finisce con la lavanda dei piedi». Così dalla testa ai piedi tutta la vita passa sotto il lavacro della purificazione sul senso del vivere e dell’impegno al servizio degli ideali nutriti dallo Spirito Santo nei momenti di preghiera, di generosità e di penitenza.
«Lo sciampo alla cenere» ha come elementi lo splendore dei rami di ulivo, benedetti nel giorno delle Palme, ma anche le piante dell’ulivo furono testimoni del patire in solitudine di Gesù nel Getzemani.

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