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Attenzione

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Martedì, 05 Aprile 2011 11:08

Intenzione del mese di aprile 2011

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Preghiera di offerta

Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato
di Maria, Madre
della Chiesa, in unione
al Sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno:
in riparazione
dei peccati,
per la salvezza di tutti
gli uomini, nella grazia
dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.

 

Preghiera
per
i divorziati

Gesù tu non hai condannato nessuno.    
Tu guardavi l’uomo con lo stesso sguardo di Dio Padre. Tutto il tuo Vangelo è un atto di profondo rispetto per la persona umana: rispetto e perdono per la Samaritana, per la Maddalena la pubblica peccatrice. Anche l’adultera non è stata condannata e l’hai mandata con l’invito: «Non peccare mai più». Per i bambini che ti si avvicinavano, hai detto agli apostoli: “Lasciateli venire da me e cercate di somigliare a loro”. Matteo, l’evangelista, l’hai sedotto con il tuo sguardo e ha lasciato tutto per seguirti.  Al centurione non hai lanciato rimproveri, ma hai lodato la sua fede.
A Pietro non hai detto: «Sei un fanfarone» ma: «Mi ami più degli altri?». Al ladrone hai detto: «Oggi sarai con me in Paradiso!». Per tutti quelli che ti hanno condannato hai pregato: «Padre perdona loro, che non sanno quello che fanno!».
Signore, ora che ti ho ricordato cosa hai fatto, ti presento tutti i divorziati, le famiglie separate, i figli di genitori non più uniti. E per ognuno di loro ti prego. Tu sai di cosa hanno bisogno.

 

Intenzione del Papa

La Chiesa sappia offrire
alle nuove generazioni
ragioni di vita
e di speranza

 

Intenzione missionaria

I missionari portino Cristo
a quanti ancora
non lo conoscono

 

 

Intenzione dei Vescovi

Lo Spirito Santo
dia consolazione
a coloro che vivono
nella solitudine
e nell’angoscia

Martedì, 01 Marzo 2011 15:40

Intenzione del mese di marzo 2011

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La preghiera di un padre

Com’è difficile la preghiera dei padri!

Per far prima a dire cosa chiede
un padre, Signore, mi affianco a Giuseppe e prendo le misure.
Come lui, anche io padre vorrei imparare a riconoscere le labili tracce degli angeli; a credere alla Parola portata dall’annuncio; a serbarla stretta, per solo obbedire.
Signore, anche i padri conoscono
la desolazione, come Giuseppe, quando pensò di rimandare Maria, e sopportò, perché si fidò di lei e tu visitasti il suo sonno a portargli conforto.

Mercoledì, 11 Ottobre 2006 22:13

Intenzione del mese di gennaio 2011

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«Per i bambini indesiderati e le mamme in difficoltà per la gravidanza»

Lunedì, 09 Ottobre 2006 07:49

Intenzione di preghiera

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Le intenzioni che il Papa e i Vescovi italiani affidano all'Apostolato della Preghiera esprimono le preoccupazioni del Santo Padre e i problemi della Chiesa di oggi.
Per questo dobbiamo diffonderle, studiarle e renderle oggetto della nostra preghiera.
Anche la Pia Unione ha le sue intenzioni mensili per cui gli associati rivolgono le loro preghiere e intenzioni.

Mercoledì, 21 Dicembre 2011 10:56

Una memoria carica di benedizioni

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di Madre Anna Maria Cánopi

Il viaggio della vita è fatto in compagnia e le persone che, di tappa in tappa, provvidenzialmente ci stanno al fianco hanno una loro più o meno grande incidenza nella nostra storia.
Per questo dovrei fare memoria di una lunga schiera di persone, ma mi limito ad alcune più significative, a partire, ovviamente, da quelli che mi hanno introdotto nella vita.
I miei genitori: Mario e Maria Cleofe. Lui potrebbe essere definito un uomo di pensiero, lei una donna di intuizione; un connubio di razionalità e di poesia, di forza e di dolcezza. Sapientemente umili, con la sola istruzione elementare hanno saputo esprimere nella loro vita i valori più genuini del cristianesimo: la famiglia salda e numerosa, la responsabilità dell’educazione, il sacrificio del lavoro, l’altruismo. Non posso che pensarli in cielo nella schiera di quelli che hanno vissuto le beatitudini evangeliche.

Martedì, 29 Novembre 2011 13:00

Nuovi germogli nei «priorati»

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di Madre Anna Maria Cánopi

Il Signore ha progetti a noi sconosciuti e sempre sorprendenti. L’albero radicato sulla roccia dell’Isola San Giulio, cresciuto in modo imprevedibile, era pronto per trapiantare qualche germoglio altrove. E furono molti i vescovi che vennero a chiederci – quasi a supplicarci – di dare una nostra presenza anche alle loro diocesi. Tra le numerose e continue richieste abbiamo potuto assecondarne alcune.
In Valle d’Aosta, il 12 ottobre 2002 nasce il Priorato «Regina Pacis». Il monastero è ricavato dalla ristrutturazione di alcune rustiche “grange” medievali dei canonici del Gran San Bernardo. Come in una culla, circondato dalle montagne, accanto alla Casa ospitaliera dei canonici, la comunità «Regina Pacis», costituita inizialmente di sette membri, è pure gradualmente cresciuta. Ora sono una quindicina di monache. Le attività che esse svolgono sono, in misura proporzionata, alcune di quelle già apprese nell’abbazia dell’Isola, in particolare paramenti sacri, icone e artigianato vario.

Giovedì, 16 Giugno 2011 13:58

Nella scuola del servizio divino

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di Madre Anna Maria Cánopi

Aventinove anni, avendo alle spalle un’esperienza di responsabilità verso gli altri, un’abitudine professionale all’attenzione e interpretazione psicologica e spirituale dei comportamenti, con l’ingresso in noviziato dovevo deporre tutto il mio fardello e consegnarmi come una piccola discepola a chi aveva il compito di formarmi alla vita monastica. Non fu cosa facile né indolore, ma molto positiva, liberante. La parola di Gesù è chiara: «Se qualcuno  vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà» (Mt 16,24-25) e inoltre: «A chi si fa piccolo come i bambini appartiene il regno dei cieli» (Mt 19,14).
Venerdì, 27 Maggio 2011 14:51

L'approdo al monastero

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Itinerario verso la vocazione monastica

di Madre Anna Maria Cánopi osb

La vocazione è un mistero di grazia: non è facile descriverne l’origine e lo sviluppo. Riconosco che la mia vocazione monastica ha le sue radici già nell’infanzia, poiché ho sempre sentito lo sguardo di Dio su di me e ho sempre provato una forte attrattiva verso il Signore, verso la preghiera e il sacro in genere.
Le suore che allora tenevano l’orfanotrofio nel mio paese mi accoglievano a pregare nella loro cappellina e forse speravano che un giorno sarei entrata nella loro famiglia religiosa. Così anche le suore di un altro Istituto che facevano servizio negli ospedali; ma ero adolescente e ancora impegnata a studiare; non era ancora il tempo di pensare a questo.
Avevo circa vent’anni quando la mia buona ex insegnante di scuola elementare, che chiamavo “madrina”, mi accompagnò nel parlatorio del Seminario diocesano per presentarmi a un sacerdote che si dedicava alla formazione dei seminaristi e alla gioventù di Azione Cattolica.
«Ascolti, per favore, questa giovane – gli disse – Ha dentro qualche cosa…», e mi lasciò sola con lui. Egli, vedendo la mia timidezza, cominciò a farmi amabilmente domande circa la mia famiglia, il mio ambiente di vita e i più intimi desideri del mio cuore. In quel tempo, tra i diversi giovani che mi giravano attorno ve n’era uno al quale mi ero affezionata a motivo di sua madre, vedova, che egli faceva molto soffrire conducendo vita scapestrata e trascurando gli studi universitari. Gli volevo bene, ma il mio intento era soltanto quello di farlo diventare buono. Del resto, lui stesso non osava farmi le proposte che solitamente faceva a tutte le ragazze. Teneva infatti un quaderno su cui scriveva i nomi di quelle che aveva “conquistato”, vantandosi di averne elencate già un centinaio! Dopo molti anni, venni a sapere di una sua confidenza fatta ad un amico che allora si stupiva del fatto che non tentasse di sedurmi: «Quando pensavo di conquistarla, una voce mi ha gridato: Quella non la tocchi!». Cose strane, ma che certamente avvengono sotto la regia divina. Per questo di nulla possiamo vantarci se non della gratuità della salvezza operata da Dio.

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di Madre Anna Maria Cánopi osb

Nulla nella nostra vita avviene a caso. Su ciascuno di noi c’è un disegno di Dio che egli stesso porta a compimento predisponendo i mezzi  e le circostanze favorevoli, richiedendo da parte nostra la docilità, la libera adesione – per fede – alla sua volontà.
Mi spiego così il fatto che i miei genitori – nonostante le difficoltà economiche – mi abbiano fatto continuare gli studi, mentre i miei fratelli e le mie sorelle, non meno intellettualmente dotati di me, furono avviati ben presto al lavoro. Forse c’era anche il motivo della mia gracile costituzione fisica. Per tutti i familiari, comunque, andava bene così e, senza ombra di gelosia, si compiacevano di quel che imparavo anche per loro.
Gli anni degli studi furono da me vissuti come in continuo e fiducioso esodo.

 

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di Madre Anna Maria Cánopi, osb

Il 10 giugno 1940, mentre stavo accanto a mia madre che, seduta davanti a casa sotto il tiglio, allattava l’ultimo fratellino, arrivò una donna gridando: «È scoppiata la guerra! Il Duce ha proclamato alla radio che anche l’Italia si è alleata alla Germania ed è entrata in guerra!». Mia madre ebbe un sussulto e strinse a sé il bimbo come per proteggerlo: «Misericordia, Signore! Che avverrà di tutti noi?».

Prima conseguenza fu la chiamata degli uomini  – giovani e meno giovani – sotto le armi. Avevo nove anni; non sapevo ancora che cosa fosse una guerra mondiale, ma ne intuivo la gravità dallo sgomento che vedevo sul volto delle due madri. Di fatto la nostra vita subì un brusco cambiamento.

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