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Bisogna sempre insistere con la preghiera

Gentile Direttore, non è la prima volta che Le scrivo. Infatti più di dieci anni or sono vi comunicai una bella grazia, ottenuta tramite l'intercessione di san Giuseppe, per mio figlio. Infatti dopo tanto penare e sperare, egli ottenne un buon lavoro che gli consentì di progettare la sua famiglia che poi si è arricchita di una meravigliosa bimba. Però dopo più di dieci anni, cambiando la gestione della ditta, mio figlio rimase di nuovo senza lavoro. Poiché è un ragazzo laborioso, che non sa stare mai con le mani in mano, si dava da fare e non disdegnava i vari lavoretti che saltuariamente trovava; però gli mancava la sicurezza di un lavoro stabile. Io non mi sono scoraggiata e ho dato di nuovo l'assalto al Cielo con le mie insistenti preghiere, sempre tramite l’intercessione di san Giuseppe; dopo qualche tempo la risposta della divina Provvidenza non è mancata. Le posso confermare che mio figlio ha trovato un nuovo lavoro che lo gratifica tanto e nel suo ambito è molto stimato. Dunque concludo affermando che bisogna sempre insistere con la preghiera e avere fiducia in Dio, perché egli ci risponde sempre. Sono abbonata al vostro periodico e, se vuole, può pubblicare questa mia testimonianza. Con affetto e stima.

Lina Pariota, Nola. 

Non occorre aggiungere nulla alla Sua bella testimonianza: ci ha trasmesso un incoraggiamento a confidare nella divina Provvidenza e nell’intercessione di san Giuseppe. Inoltre, la grazia che Lei ha chiesto riguarda il lavoro, che consente a Suo figlio di mantenere la famiglia con serenità. E qui si manifesta la protezione di san Giuseppe per i bisogni pratici delle famiglie, lui che è il “decoro della vita domestica”, come lo invochiamo nelle litanie. Grazie di cuore della Sua bella lettera. Colgo l’occasione per incoraggiare coloro che ricevono qualche grazia di san Giuseppe a comunicarcela.   

Il Direttore


L’icona pellegrina di san Giuseppe è stata a casa mia

Dal 18 gennaio 2024 per diciannove giorni ho avuto l'onore di ospitare in casa mia l'icona pellegrina di san Giuseppe. Questo pellegrinaggio attraverso l'Italia è organizzato dal Cenacolo di San Giuseppe di Cosenza. Col mio Cenacolo di preghiera ci siamo ritrovati spesso a recitare il rosario e san Giuseppe ci ha accompagnato per tutti questi giorni. Ho collocato l'icona in un punto della casa dove fosse visibile da tutta la mia famiglia. Ho trascorso diciannove giorni in sua compagnia e ha dispensato molte grazie. Nonostante che durante la sua permanenza siano accadute nella mia famiglia situazioni difficili da affrontare, ho sentito dentro di me una pace e una serenità che sono difficili da spiegare. L'ho riconsegnata al termine dei diciannove giorni a una mia cara amica e ho ricevuto parecchie richieste; quindi l'icona rimarrà a Forlì almeno fino a metà del 2024. 

Simona 

Grazie per farci conoscere questa iniziativa, una peregrinatio dell’immagine di san Giuseppe nelle famiglie, che diventano così luogo di preghiera e di fede. Manteniamo questo legame di preghiera tra noi, devoti di san Giuseppe; noi pregheremo nella nostra Basilica, di fronte al simulacro del santo Patrono e voi lo invocherete nelle vostre case. In tal modo la presenza di san Giuseppe sarà per tutti un conforto. 

Il Direttore

Bisogna pregare
di più per la pace

Carissimo Direttore, io non so come ringraziarvi per tutto quello che fate, per le tante belle storie su san Giuseppe che pubblicate sulla rivista; essa è molto bella e la faccio conoscere anche ai miei nipoti. Li aiuta a capire quanto è importante la nostra fede. Io sono molto devota di san Giuseppe e della nostra madre celeste Maria, ma bisogna pregare ancora di più per la pace nel mondo e per tutto quello che succede. Io vorrei fare di più; questa piccola offerta che mando è donata con il cuore. Preghiamo tutti per la pace nel mondo. Cordiali saluti. 

Angela, Canada. 

Grazie, cara Angela, per queste parole semplici e sincere. Sono sorpreso che Lei faccia leggere La Santa Crociata ai suoi nipoti e che in tal modo essi siano aiutati nella fede. Purtroppo la nostra rivista, quando è spedita all’estero, si scontra con la difficoltà della lingua e riceviamo varie disdette a motivo della difficoltà di quanti all’estero devono leggere l’italiano. Invece Lei, con la rivista, riesce a trasmettere ai nipoti un ricordo dell’Italia, oltre che un richiamo alla fede cristiana. Speriamo che molti tra i lettori siano incoraggiati a mettere nelle mani dei più giovani La Santa Crociata. 

Il Direttore


Abbiamo seguito la Messa dalla Basilica di san Giuseppe

Reverendo padre, mando questa offerta, perché ogni anno il 19 marzo mando la mia offerta per grazia ricevuta. Le chiedo di far pregare i poveri aiutati dalla Pia Unione di san Giuseppe, affinché mio marito sia benedetto e insieme a lui i nostri tre figli, che sono tutti sposati, e anche i nove nipoti. Pregate che abbiamo salute e provvidenza e di essere sempre uniti come la Sacra Famiglia. Non può credere la gioia che ho provato nel mese di gennaio, quando ho visto alla televisione la santa Messa celebrata nella chiesa di san Giuseppe a Roma. Io e mio marito abbiamo seguito la Messa ogni giorno. Reverendo padre, da qualche tempo ho perso un fratello e una sorella; li ricordi nelle preghiere dei defunti. Grazie.

Concetta, Australia. 

 

Trasmettere la santa Messa alla televisione è una cosa impegnativa, ma ci siamo presi questa fatica perché tantissime persone sono state contentissime di partecipare alla celebrazione nella nostra Basilica di san Giuseppe. Sono “miracoli” della tecnica che permettono di collegare Roma con l’Australia e in tal modo esprimere la devozione e la preghiera al grande Patriarca. Grazie, cara Concetta, di questa Sua bella testimonianza. 

Il Direttore

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