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Caro Direttore,
avvicinandosi il periodo dell’Avvento e, quindi, il Natale, mi sono chiesto se era necessario che la vergine Maria fosse sposata.  San Giuseppe le è accanto come “copertura legale”. Che cosa impediva a Dio di far nascere suo figlio Gesù direttamente da Maria, senza coinvolgere san Giuseppe in un dramma sentimentale con un pesante travaglio? Se può aiutarmi, la ringrazio.
Rita – Milano
 
I trattati di teologia dedicano pochissimo spazio al tema del matrimonio della Madre di Gesù, non solo trascurando il suo stato civile di «sposa di Giuseppe», ma preferendole altre «nozze», che la trasformano rispettivamente in sposa della SS. Trinità, sposa del Padre, sposa del Figlio, sposa dello Spirito Santo, sposa della Chiesa, sposa dell'anima. Scompare il titolo di «sposa di Giuseppe», molto sottolineato, invece, da Matteo e Luca, che sono la testimonianza della predicazione della Chiesa apostolica. «Gli evangelisti, infatti, pur affermando chiaramente che Gesù è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che in quel matrimonio è stata conservata la verginità (cf. Mt 1,18-25; Lc 26-38), chiamano Giuseppe sposo di Maria e Maria sposa di Giuseppe (cf. Mt 1,15.18-20.24; Lc 1,27; 2,5). Ed anche per la Chiesa, se è importante professare il concepimento verginale di Gesù, non è meno importante difendere il matrimonio di Maria con Giuseppe, perché giuridicamente è da esso che dipende la paternità di Giuseppe. Da qui si comprende perché le generazioni sono state elencate secondo la genealogia di Giuseppe».
Già sant'Agostino se ne era reso perfettamente conto. San Tommaso l’evidenzia considerando espressamente la «verità» di questo matrimonio. Nella Summa (q. 29), lo sposalizio della Madre di Dio lo mette subito di fronte a due questioni: Cristo doveva nascere da una donna sposata? Il matrimonio tra la madre del Signore e Giuseppe fu vero matrimonio?
Evidentemente per questi due grandi teologi il matrimonio di Maria e Giuseppe non era una questione puramente personale, ma aveva uno stretto rapporto con il mistero dell'incarnazione e della redenzione, e andava, perciò, seriamente studiato.
Nell'ambito della domanda, san Tommaso sostiene che la nascita di Cristo da una vergine sposata era conveniente per lei: 1) per preservarla dalla pena della lapidazione; 2) per liberarla dall'infamia; 3) perché Giuseppe le fosse di aiuto; 4) perché la testimonianza di Giuseppe garantisce che Cristo è nato da una vergine; 5) per rendere più credibili le parole stesse della Vergine affermante la propria verginità; 6) perché nella persona della Madre del Signore, sposata e vergine, sono onorati e la verginità e il matrimonio. Come si vede, le motivazioni non sono poche, né di poco peso.
A ragione, dunque, Matteo considera Maria «sposata» (1,18) e «coniugata» (1. 20-24). 
Padre Tarcisio Stramare
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