Nel periodo subito dopo la Pasqua le figure più autorevoli della congregazione guanelliana, come gli apostoli nel cenacolo dopo la risurrezione di Gesù, si sono ritirati per quasi un mese con l’onere di verificare il cammino di un sessennio, ma anche di progettare un futuro ricco di prospettive su un territorio che sempre più si va espandendo a livello planetario, coinvolgendo nella missione caritativa i poveri che nella povertà hanno un comune denominatore, modi e culture molto dissimili di un carisma nato, sviluppato e incarnato in una cultura con il dna della tradizione italiana.
Il 14 maggio di quest’anno, accanto alla freschezza infantile dei bambini che per la prima volta ricevevano il Corpo e il Sangue di Gesù, la basilica San Giuseppe ha ospitato un bel gruppo di sacerdoti guanelliani per celebrare il 50° anniversario della loro ordinazione sacerdotale.
Don Guanella con delicatezza materna scrive a chi desidera vivere in pienezza la vita cristiana: «Affrettati, e, intanto, grida come il pulcino della rondine per farti meglio intendere; come una colomba pietosa, perché il Genitore accorra ad incontrati». La vita di suor Antonietta è trascorsa in un gioioso cinguettio in attesa del suo Signore, ma nel suo nido caldo di amore e di tenerezza ha accolto anche tante bambine che imparassero a cinguettare per essere nutrite di un amore che desse senso al vivere.