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Progetti guanelliani di agricoltura sociale 

di Paola D'Amico

Lo hanno chiamato. “È fatto in casa”. È il nome del progetto di agricoltura sociale dell’Opera don Guanella che ha come partner le tre sedi di Como, Lecco e Genova e le due cooperative sociali agricole nate al loro interno, “Cooperativa Pane e Signore” e “Cascina don Guanella” e che Buone Notizie sostiene per un mese. L’obiettivo è realizzare tre laboratori per la trasformazione, la lavorazione e i confezionamento dei tanti prodotti agroalimentari a marchio “fatti in casa” – ci sono le conserve, le marmellate, i vini, i formaggi di capra – ma anche creare una nuova linea di vendita e soprattutto da vita a percorsi di formazione-inserimento lavorativo per persone con disabilità o in altre situazioni di disagio e fragilità sociale.

A sostegno del  progetto -  che prevede quindici inserimenti lavorativi ed è già partito grazie all’importante contributo della Fondazione Allianz UMANA MENTE - è in corso una raccolta fondi. Servono quindicimila euro per attivare altri sei percorsi di inserimento. È  don Marco Grega (nella foto), Superiore Provinciale dell’Opera don Guanella, a spiegarne la genesi. «Se il lavoro, in generale, è anche uno strumento educativo, quello della terra – premette don Grega   ha una marcia in più. Perché avvicina ai ritmi della natura e della vita. L’Opera don Guanella nasce dall’esperienza di carità di don Luigi, vissuto a fine Ottocento, la cui vicinanza alla povertà aveva un approccio moto concreto e non teorico.  Egli aveva già visto nell’esperienza de rapporto con la terra uno dei valori più alti del suo rapporto educativo con i  fragili. La terra permette a chi ha meno risorse come i disabili di potersi esprimere (oggi la chiamiamo ergoterapia) e il lavoro con la terra restituisce dignità alle persone».

Da qui si è ripartiti. «Dall’esperienza dei nostri fondatori – aggiunge don Grega – ricordando che don Luigi aveva creato colonie agricole gestite dai disabili a Roma come in Valtellina e lui stesso aveva lavorato per bonificare zone paludose». Le tre sedi, che per la prima volta lavorano ad un progetto comune, sono realtà che don Grega definisce ”pazzesche”. «Oltre a disabili, ospitiamo minori, bambini e preadolescenti, stranieri non accompagnati. Hanno vissuto esperienze impossibili per noi anche solo da immaginare. Tra i nostri ci sono ragazzi messi alla prova, usciti dal carcere minorile o tolti dai tribunali alle rispettive famiglie. Non dobbiamo fare assistenza, ma promuovere un percorso di autonomia che passa da una capacità lavorativa». È  la tradizione guanelliana che ha sempre visto nella “pedagogia del fare la strada per l’espressione e per il recupero delle potenzialità della persona in ogni situazione esistenziale”. Per parte sua, Maurizio Devescovi, presidente di Fondazione Allianz UMANA MENTE, spiega: «Da anni la Fondazione supporta progetti di agricoltura sociale per unire il recupero delle tradizioni e delle pratiche agricole con i valori della condivisione e della solidarietà. Abbiamo favorito sinergie fra cinque realtà sociali dell’Opera don Guanella in un’ottica di rete e di dialogo costante». Info: www.efattoincasa.it  

(da Buone Notizie, ins. del martedì Corriere della Sera)

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