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Anni fa quando il mio padre spirituale mi chiese chi fosse il mio santo preferito, risposi con disinvolta presunzione che non avevo santi preferiti e che preferivo andare direttamente ai vertici: a Dio e alla Madonna. Finché, un giorno, mi trovai in una situazione molto particolare, difficile, dolorosa e totalmente impotente ad uscirne con le mie forze, che mi faceva sprofondare in uno stato di angoscia e profonda prostrazione. 

In quell'occasione presi in mano il dono di un'amica: il triduo a San Giuseppe per ottenere grazie. Rimasi molto colpita dalle parole di santa Teresa d'Avila, contenute in quel piccolo libretto, che cito testualmente: «Io non mi ricordo di aver finora supplicato san Giuseppe per cosa alcuna, senza che egli non mi abbia consolata...».

Ebbene, piena di speranza e di fiducia feci la prova e debbo dire che santa Teresa aveva proprio ragione. Da quel giorno, e ormai sono passati una decina d'anni, sono state innumerevoli le volte che mi sono rivolta a san Giuseppe per chiedere, ma anche per ringraziare. Ovviamente mi iscrissi immediatamente alla Pia Unione, da cui veniva il triduo di preghiera,  e nel tempo feci altrettanto per tante persone a me care, per metterle al sicuro, sotto il manto di san Giuseppe. Oggi, in quest'anno dedicato a lui, ma che purtroppo è giunto al termine, sento la necessità di condividere questa mia esperienza di fiducia, devozione e amore.

Il rapporto spirituale di confidenza e intesa, che ho con lui, mi riempie di gioia e mi commuove. Sì, è stato facile per me innamorarmi di questo santo così speciale che nella sua umiltà nasconde una potenza immensa; è stato e continuerà a essere il faro della mia vita, colui che avendo, con la sua vita, dato l'esempio d'amore più grande per Gesù e Maria, mi invita a fare altrettanto, accompagnandomi, sostenendomi e guidandomi in ogni aspetto della mia vita. Oggi mi sento una privilegiata, perché il suo aiuto mi fa sentire protetta e speciale.

Molte volte mi sono chiesta perché solo in quei momenti bui, scelsi di invocare lui. La risposta la trovai nelle parole del mio padre spirituale: «Non sei stata tu a scegliere lui, ma è stato lui a scegliere te».

Antonella

Che testimonianza semplice e vera! Cara Antonella, tu vieni a ripeterci ciò di cui siamo già saldamente convinti, ma ce lo dici con fresca evidenza: san Giuseppe è un padre e un amico e chi lo scopre, scopre un tesoro. Questa scoperta non l'hai tenuto gelosamente per te, ma l'hai condivisa con amici e conoscenti; sei diventata così una "zelatrice" della Pia Unione. La parola "zelatrice" forse può apparire un po' arcaica, ma indica l'atteggiamento di diffondere il tesoro che è la fiducia e la preghiera a san Giuseppe. Farai così opera efficace di evangelizzazione, che porta le persone dalla fiducia in san Giuseppe alla fede nel Figlio di Dio, che è lo scopo vero e necessario di ogni buona devozione. Grazie dunque a nome di tutta la Pia Unione.

Il Direttore

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