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di Igino Giordani

Il Padre, che ha generato un Figlio per amarlo, ha creato il fratello, copia minore di quel Figlio, perché noi possiamo amarlo. Il fratello è immagine di Dio: sua progenie, frutto del suo sangue: sì che in lui si ama Dio per effigie e per rappresentanza. Né basta: il fratello è tale perché figlio d'uno stesso Padre, Dio; ridivenuto figlio di Dio per l'incarnazione, passione e morte di Gesù. Si può dire che il fratello ci è stato dato perché ci ricordi, per similitudine, Dio [...].
Il quale, perché infinito, non si può vedere con pupille limitate: lo si vede, come in uno specchio, nel fratello. Infinito, Dio non si può amare con servizi congrui alla sua infinità. Lo si può servire nei fratelli, in cui è Cristo, poiché i fratelli abbisognano di servizi limitati, congrui alle nostre possibilità.

 

Di modo che le relazioni tra uomini sono un gioco d'amore: uno dà e l'altro riceve, in apparenza: in realtà entrambi ricevono e danno; ché, coloro i quali vengono serviti da noi, danno a noi il privilegio di farci servire in loro Dio [...].
E allora ci viene offerto un criterio molto semplice per giudicare se noi siamo a posto con Dio. Noi siamo a posto con Dio se siamo a posto con l'uomo. Amiamo l'Uno in cielo se amiamo l'altro in terra. Tutto molto semplice: molto terra terra, perché molto cielo cielo.
"Da questo sappiamo d'esser passati dalla morte alla vita: se amiamo i fratelli (l Gv 3,14). Se non amiamo il fratello, noi redenti, ripassiamo dalla vita alla morte.
Quindi le applicazioni: "Non fare agli altri quel che non vorresti fatto a te". Negativamente. "Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu". Positivamente.
Io non vorrei essere calunniato, affamato, tenuto senza casa, senza lavoro, senza gioie...: e così, per quanto è in mio potere, io devo adoperarmi a che anche gli altri siano onorati, sfamati, alloggiati, impiegati e riempiti di consolazioni.
E qui si vede il gioco dell'amore: Cristo ama i fratelli quanto sé [...]. L'amore ci mette su un piano domestico: d'uguaglianza: Dio ci mette sul suo piano, come il Padre mette i figli al suo livello.

 

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