«Io non mi interesso di politica»: quante volte abbiamo sentito questa affermazione sulla bocca di cattolici, magari impegnati nel volontariato sociale. Succede anche perché le vicende del governo, che ormai periodicamente interessano l’Italia, hanno suscitato un senso di scoraggiamento, quasi motivando il disimpegno politico. Perché un cristiano dovrebbe interessarsi di politica, informandosi ed andando a votare? In che cosa il suo interesse dovrebbe essere diverso da quello di un non credente?
«Buono e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore […]. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono» (Sal 103, 8. 10-11). Gesù è l’immagine del Padre, l’impronta della sua sostanza: «Dio nessuno l’ha mai visto; proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, Lui lo ha rivelato» (Gv 1, 18). Il Figlio mostra in tutte le sue parole e in tutte le sue azioni quella bontà e quell’amore che sono proprie di Dio, quelle confessate dalla fede di Israele: in questo senso, rivela nella sua carne, cioè nel suo corpo, Colui che, invisibile agli occhi, Israele confessa unico Dio e unico Signore.
«Il guardiano quando vede venire il lupo, lascia le pecore e scappa, perché le pecore non sono sue» (Gv 10, 12)
In presenza abbiamo insistito su questa realtà del Signore; lui conosce le sue pecore! è la realtà della nostra appartenenza! Oggi la riflessione si sposta sulla possibilità di non appartenenza. Entra in campo un guardiano, che è pagato. Ed essere pagati significa in pratica il riconoscimento di non appartenenza, di non proprietà. Per guardare ciò che mi appartiene non posso essere pagato, perché è roba mia, perché è roba che mi interessa. Solo quando si creano rapporti di dipendenza ed esiste un rapporto di alterità entra di mezzo la paga, il salario.
Secondo dati Eurostat il 28,4% della popolazione dell’Unione Europea con disabilità è a rischio povertà o esclusione sociale, rispetto al 18,4% dei cittadini che non hanno una disabilità.