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San Giovanni in Laterano è la prima tra le quattro Basiliche Maggiori, ed il primato le deriva dall’essere la sede del Vescovo di Roma, tale, infatti, è il Papa. Il Laterano era all’origine un possedimento dei Plauzi Laterani, passato nel patrimonio imperiale, che l’imperatore Costantino donò a Papa Melchiade (311-314). Fu questa la prima proprietà territoriale della Chiesa ed il Papa vi iniziò subito la costruzione di una Basilica, detta Lateranense, dedicata inizialmente al Salvatore, poi ai Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Ben presto fu costruito anche il Patriarchio, la prima residenza dei Pontefici.
Anche quando, col ritorno dall’esilio avignonese, i Papi preferirono risiedere in Vaticano, San Giovanni rimase la loro Cattedrale. Ancor oggi il Pontefice neo eletto si reca processionalmente a prenderne “possesso”. La Basilica è stata più volte riedificata, perché compromessa dai Vandali, da un terremoto e da due incendi. Innocenzo X, per il Giubileo del 1650, ne ordinò il restauro radicale, affidandolo al Borromini. La classicheggiante facciata è di Alessandro Algardi (1735), con l’attico ornato di 15 statue alte circa m.7. Sulla destra si distende la severa mole del Palazzo Laterano. L’interno, preceduto da un portico, è a 5 navate con cappelle laterali. La navata centrale è caratterizzata da 12 possenti edicole in ognuna delle quali è la statua di un Apostolo.
Il pregevolissimo soffitto ligneo ha ornati di Daniele da Volterra (1567 c.). Il transetto risale al rifacimento della fine del 1500 e vi lavorarono i più importanti pittori del Manierismo romano, dal Cavalier d’Arpino a Orazio Gentileschi. Al centro del transetto è un ricco ciborio, con le reliquie delle teste dei Santi Pietro e Paolo, che sovrasta l’altare maggiore sotto il quale è la Confessione. Il catino absidale, restaurato alla fine del 1800, conserva l’antico mosaico di Jacopo Torriti (1294) caratterizzato dalla grandiosa figura del Salvatore. Innumerevoli sono i capolavori racchiusi in questa basilica ma cenni specifici meritano almeno il chiostro e il battistero.
L’elegantissimo chiostro cosmatesco, opera dei Vassalletto (1232), ha colonnine binate di varia fattura. Il battistero è un edificio ottagonale a se stante, dell’epoca di Costantino, con all’interno 8 colonne in porfido, che circondano il grande bacino che serviva per il Battesimo per immersione. L’edificio è il prototipo di tutti i futuri battisteri. Sul lato destro della Basilica, dove termina la cubica costruzione del Palazzo Laterano, voluto da Sisto V, si apre un loggiato, dal quale si accede direttamente al transetto della Basilica. Tale loggiato ha superiormente la Loggia delle Benedizioni. Da qui si affacciò Bonifacio VIII quando, nel 1300, indisse il primo giubileo. La piazza antistante è dominata da un obelisco, il più alto di Roma. 
Il complesso del Laterano, che oggi annovera anche gli edifici dell’Università Lateranense, ha un’altra emergenza: la Scala Santa. Questo edificio, dell’epoca di Sisto V (1590), ingloba la cappella dell’antico Patriarchio, nota come “Sancta Sanctorum”. La scala di accesso, realizzata con i gradini del Patriarchio, si ritenne proveniente dal Pretorio di Pilato. Per questo la Scala Santa viene percorsa salendo in ginocchio, mentre per la discesa sono predisposte scale laterali. Questa tradizione, sempre viva, evidenzia che per gli atti di fede bisogna far palpitare il cuore, nulla togliendo alla razionalità della ragione.
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