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di Gabriele Cantaluppi

Molti cuori innamorati di San Giuseppe hanno dato inizio alla filiale della Pia Unione in terra brasiliana. Encomiabile solidarietà nella missione

Circa  trent’anni prima i frati cappuccini di Trento erano giunti a San Paolo del Brasile per iniziare il loro ministero pastorale erigendo anche una chiesa, che sarebbe diventata la parrocchia dell’Imma­colata Concezione: in quel luogo il 19 marzo 1923 venne aperta la prima filiale della Pia Unione del Transito di San Giuseppe in quella terra, costituendo il Centro nazionale.
Nel suo primo viaggio in Brasile, effettuato mentre si stava dirigendo in visita alle case  dell’Argentina, il Superiore Generale dei guanelliani don Leonardo Mazzucchi nel 1938 sostò presso questo convento, ospitato dal padre Isidoro, direttore nazionale della Santa Crociata, col quale visitò anche alcune località in previsione dell’apertura di qualche opera guanelliana in quella terra. Fu lo stesso padre ad interessarsi per trovare la sede e riuscì ad avere in donazione condizionata la casa di una certa Sabina Fleming in San Paolo.
Era urgente che i nostri confratelli vi giungessero, anche perché il provinciale dei Cappuccini aveva fatto sapere di dover trasferire lontano padre Isidoro  e sospendere il Centro della Pia Unione.
L’anno seguente giunsero tre confratelli e iniziarono il ministero pastorale in una  cappella dedicata a San Giuseppe, ma il nuovo giovane arcivescovo della diocesi tergiversava nel concedere la facoltà all’apertura di una nuova casa religiosa.
Prevedendo di dover ritirare i confratelli da San Paolo, don Mazzucchi  aveva affidato il Centro nazionale della Pia Unione  e  del bollettino La Santa Cruzada ai Padri di nostra Signora di Sion, che officiavano la bella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Vila Ipiranga. Per molti anni direttore  fu padre Arnaldo Dante.
I Padri di Sion tennero la direzione per quasi quarant’anni. Nella seduta del Consiglio Generale del 25 ottobre 1972 fu deciso che la Congregazione guanelliana assumesse la direzione e la responsabilità della Filiale brasiliana della Pia Unione con sede a San Paolo.  Furono padre Lorenzo Sgier e padre Alessandro Cengia, due pionieri dell’opera guanelliana in quella terra, a farsene carico.
A partire dal 1980 la sua nuova sede fu stabilita presso la Provincia Santa Croce nell’Istituto San Luigi a Porto Alegre, dove si trova ancor oggi, accanto a due realtà significativamente guanelliane: un istituto per minori in difficoltà e il seminario filosofico della Congregazione.
Un altro grande apostolo guanelliano in terra brasiliana, padre Mario Tarani,  fu per un ventennio  il referente della Pia Unione, che seppe animare con quella carica di entusiasmo e di passione pastorale con cui portava avanti tutte le sue opere.
Nel 2004 diventava Segretario Nazionale della Pia Unione del Transito di San Giuseppe in Brasile padre Lorenzo Sgier che tenne la carica fino al 9 gennaio 2009, quando Dio lo chiamò all’eternità. è interessante il racconto della sua morte. Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale, venne collocato, contrariamente alle altre volte,  nel padiglione San Giuseppe e, appena entrato, disse a chi l’assisteva: “Ora sto bene”.  Furono le sue ultime parole, espressione fiduciosa di abbandono alle braccia del Santo.
Altri confratelli tennero per breve tempo la carica di responsabili dell’Associazione, come padre Ezio Bolini e padre Giuseppe Rossi, tutti ormai giunti accanto al Santo di cui hanno propagato la devozione in terra.
Attualmente è un giovane sacerdote, poco più che quarantenne, Padre Valdemar Perreira, a unire il compito di Segretario Nazionale a quello più propriamente formativo degli aspiranti alla vita religiosa guanelliana. Egli, insieme ad un’équipe, redige la rivista “La Santa Crociata” e presta assistenza spirituale ai devoti iscritti.
La rivista La Santa Crociata conta circa 2.200 abbonati in Brasile e gli iscritti alla Pia Unione sono più di 400.000. Alla sua sede non cessano mai di giungere ogni giorno lettere da diverse località del Brasile con cui nuovi devoti chiedono di essere iscritti alla Pia Unione.
Grazie anche ad un’intensa opera di sensibilizzazione e di propaganda svolta dal febbraio di quattro anni fa, è stato anche chiesto che tutte le zelatrici inviassero l’indirizzo delle persone associate e abbonate, che avevano contatto con loro. Lo scopo era di non perdere il contatto con gli abbonati, perché quando moriva una zelatrice si perdeva un gran numero di abbonati per mancanza di contatto con la sede della rivista.
Questa iniziativa portò a una buona riorganizzazione del registro degli abbonati, che  aumentano ogni anno.

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