Click to listen highlighted text! Powered By GSpeech

Condividi i nostri contenuti!

Il titolo di “venerabile” per un politico ispiratore della comunità europea

di Gabriele Cantaluppi

C’è stato chi ha detto che «i santi del futuro saranno santi con la giacca» e Robert Schuman potrebbe essere uno di loro.

Il decreto firmato da Papa Francesco il 19 luglio 2021 riconosce che ha vissuto ‘in modo eroico’ le virtù evangeliche e, pertanto, gli si può attribuire il titolo di ‘Venerabile’: è un ulteriore passo verso la beatificazione.

Un riconoscimento che di solito è chiesto dalle Chiese locali o dalle Congregazioni religiose, mentre nel suo caso sono persone di molte nazionalità che lo hanno conosciuto in vita, suoi diretti collaboratori, amici o estimatori e non tutti cattolici.

«La scelta di impegnarsi in ambito politico, fu da lui considerata come obbedienza alla volontà di Dio – si legge nella biografia preparata dalla Congregazione delle cause dei Santi –. La fede nutrì e sostenne il suo impegno a lavorare per un’Europa unita e riconciliata. Uomo di governo al servizio di uno Stato laico, rispettava pienamente la laicità dello Stato, ma non acconsentì mai ad agire contro coscienza, formata all’obbedienza dei comandamenti di Dio e delle leggi della Chiesa». 

Ha avuto la grande cura, diremmo oggi, della “formazione permanente” della sua fede, che alimentava quotidianamente con l’Eucarestia, la riflessione sulla Parola di Dio e una matura devozione verso la Madonna. Durante la seconda guerra mondiale, nascosto in varie case religiose in Francia, si è dedicato allo studio della Summa Theologica e degli altri scritti di San Tommaso d'Aquino, oltre che delle opere di Sant'Agostino, che poteva leggere nella lingua originale, conoscendo molto bene il latino e il greco. 

Interamente dedicato al servizio del bene comune, fu prima di tutto un uomo di Dio e, ritenendosi uno strumento della Provvidenza, compiva ogni azione nel nome del Signore. 

Non essendo molto espansivo per carattere, senza ostentare le proprie convinzioni religiose dialogava con tutti, con mitezza e umiltà, anche quando mostrava la sua competenza nel lavoro parlamentare. Per un cristiano, la via della santità può passare anche attraverso la politica, perché il santo è una persona "che ha vissuto nella porta accanto" praticando nella quotidianità l’integralità del Vangelo e la Chiesa ce lo offre perché possiamo seguire il suo esempio di vita.

Il pensiero

Robert Schuman, con Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, viene considerato uno dei padri della Comunità Europea, oggi Unione Europea che raggruppa 27 nazioni del Continente. 

Schuman immaginò la Comunità Europea come una unità che doveva nascere necessariamente dalla riconciliazione tra i popoli che fino a poco prima si erano aspramente combattuti. Aveva capito che una stretta unione tra l’industria siderurgica e carboniera dei due Stati li avrebbe legati politicamente per sempre: «La pace in Europa è la chiave della pace mondiale, e la necessaria premessa per la pace in Europa è la riconciliazione tra Francia e Germania», un’esortazione a quella che sarà poi la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, nel 1951. 

È nella Dichiarazione del 1950 Schuman esprime al meglio i suoi ideali, sostenendo l’importanza di una maggiore interdipendenza economica per lo sviluppo di un futuro europeo comune, ritenendo, con Sant’Agostino, che «nelle cose indispensabili occorre essere uniti, in quelle dubbie liberi e in tutte caritatevoli».

Nello stesso documento è presente anche un accenno all’Africa: «Se potrà contare su un rafforzamento dei mezzi, l’Europa sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano». Risorse africane in cambio di un aiuto per lo sviluppo, sembra voler dire Schuman.

A Metz, dove aprì il suo studio di avvocato, si fece notare per la sua sapienza a vagliare le scelte quotidiane, cercando sempre la verità dei fatti, con sincerità e mitezza, dedito anche all’assistenza di minorenni in stato di disagio. 

Negli ultimi giorni della sua vita, scrisse: «Ci avviamo verso una concezione del mondo dove si delineeranno sempre di più la visione e la ricerca di ciò che unisce le nazioni, di ciò che esse hanno in comune e dove si potrà conciliare ciò che le distingue o le oppone». è la profezia della globalizzazione.

Dietro l’azione dell’uomo pubblico c’è l’interiorità dell’uomo che vive i sacramenti, che quando può si rifugia in un’abbazia, che riflette sulla Parola sacra prima di trovare la forma per le sue parole politiche.

Robert Schuman ci ricorda che l'Europa per avere senso, per essere fedele alla sua vocazione universale, deve animare la sua politica con un profondo senso di servizio all'uomo, con la solidarietà, senza dimenticare le radici cristiane.

Click to listen highlighted text! Powered By GSpeech