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 Un ben trovati a tutti i radioascoltaori!

Oggi viviamo in una società in cui tutti corrono alla ricerca dell’eterna giovinezza. Un nostro contemporaneo attento agli avvenimenti della cronaca quotidiana ha confessato di «tremare davanti a questa situazione: oggi il massimo potere si unisce al massimo di vuoto; il massimo di capacità va insieme col minimo di sapere per quanto riguarda gli scopi ultimi della vita».

Oggi si conosce tutto sulle mode, sui modi di vita delle popolazioni, sui pettegolezzi, sui gossip, ma si è ignoranti sullo scopo dell’esistenza e sulle grandi risposte dello spirito.

Oggi si sono costruiti i templi del giovanilismo, con la rottamazione del tempo, dei dati anagrafici e delle rughe. Questi nuovi templi sono i supermercati della giovinezza e delle illusioni.

La medicina ha fatto dei grandi progressi è riuscita a dare anni alla vita, ora dovremmo riuscire a dare vita agli anni. Oggi siamo invitati ad aiutare Dio a conservare negli angoli del cuore umano uno spazio per la sua presenza feconda nel nostro vivere. Dare vita agli anni è valorizzare la memoria, la saggezza, la sapienza, la generosità, la passione d’amore di Gesù che «ha donato la sua vita, affinché noi avessimo la vita in abbondanza». Anche questa abbondanza di vita cresce con lo scrupolo della fedeltà.

Se vogliamo trovare un colore che riassume tutte le qualità dell’amore umano dobbiamo scegliere «il verde della speranza e il rosso della mitezza», della delicatezza, del rispetto. Il verde caratterizza le piante sempre verdi, sulle quali non incide il caldo e il freddo delle stagioni. Il verde evoca la qualità più grande quando ci si sposa: la speranza per il dono dei figli.

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