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«Non importa se non avete coraggio, basta agire come se ne aveste» (S. Teresa di Lisieux)

di Michele Gatta

Il cristianesimo è tante cose, ma soprattutto uno stile di vita. Tra i protagonisti di questo stile di vita senz’altro vi sono i giovani, perché portati naturalmente ad aggregarsi e a sperimentare strade nuove nella vita: a scuola e all’università, nelle piazze dei paesi e nelle città, nel club sportivo e internet. Quando scoprono che donarsi agli altri riempie il cuore di felicità, da loro parte un’onda di vita nuova.

è la storia di Daniela che dopo aver scoperto il Vangelo e la gioia della vita che ne scaturisce ha voluto rendere partecipi anche le amiche di scuola. «All’inizio del nuovo anno scolastico, mi chiedevo: come spiegarglielo? e se mi prendessero in giro?». Sono ragionamenti che fanno parte del quotidiano quando si decide da che parte stare o quando si tratta di trasmettere il bello che si è scoperto. L’idea di Daniela è di invitarle a casa un pomeriggio. Arrivato il pomeriggio stabilito, subito la paura di cosa dire ha di nuovo assalito Daniela. «Ho ripetuto a Dio, nel mio cuore, che lo facevo solo per lui. Quindi ho cominciato a parlare del mio nuovo rapporto con Dio, aggiungendo qualche esperienza di come cercavo di vivere il Vangelo. Alla fine mi è venuta l’idea di proporre a tutte un impegno: amare i nostri amici, i professori, amare tutti, senza distinzioni. Erano d’accordo».

Una volta uscite le ragazze, Daniela sente bussare di nuovo il campanello. Era un’altra ragazza che aveva invitato, ma arrivata in ritardo. Daniela non ha avuto timore di comunicarle l’impegno preso con le altre e le ha letto la frase del Vangelo che avevano deciso di vivere quel mese. Racconta Daniela: «Due giorni dopo l’ho incontrata. “è tanto tempo che non leggo il Vangelo – ha esclamato –, ma quella frase che mi hai letto è stupenda!” Era bastato fare il primo passo. Dio era entrato nei loro cuori».

Sembrerà un fatterello, la storia di Daniela, ma che risponde all’invito formulato da Giovanni Paolo II nella Magna Charta per la vita di tutti i battezzati che è la Christifideles Laici: «Testimoniare come la fede cristiana costituisca l’unica risposta pienamente valida (...) ai problemi e alle speranze che la vita pone ad ogni uomo e ad ogni società». Cosa che potrà avvenire se i fedeli «sapranno superare in se stessi la frattura tra il Vangelo e la vita, ricomponendo nella loro quotidiana attività in famiglia, sul lavoro e nella società, l’unità di una vita che nel Vangelo trova ispirazione e forza per realizzarsi in pienezza» (n. 34).

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