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di Gabriele Cantaluppi

«Ho visto un’acqua che usciva dal tempio dal lato destro; e tutti quelli ai quali giungeva furono salvati»: in essa la Chiesa vede un annuncio di quella sgorgata dal costato ferito di Gesù in croce, segno del sacramento del battesimo. In questo tempo pasquale la liturgia del Sabato santo contiene anche la benedizione dell’acqua cosiddetta lustrale, cioè quella che non viene usata direttamente per il battesimo, ma che serve per i sacramentali e la devozione privata.

Dopo la benedizione fatta da un vescovo, da un sacerdote o da un diacono, l’acqua viene comunemente detta “santa”, cioè utilizzata per azioni legate all’impegno di santità che ogni cristiano deve compiere. Il culto cattolico ne fa largo uso: all’ingresso delle chiese, all’inizio della Messa solenne mediante l’aspersione ai fedeli, in tutte le benedizioni di persone o cose, nella liturgia funebre. 

è una tradizione antichissima: già al principio del 2° secolo, ogni domenica si poneva gran cura perché, dove si adunavano i fedeli, non mancasse l’acqua benedetta, con la quale il sacerdote li aspergeva perché fossero sempre meglio purificati.

È solo entrando in Chiesa che ci si segna con l’acqua benedetta, perché, facendo memoria del nostro battesimo, preghiamo con maggiore purità di coscienza, e più facilmente otteniamo ciò che chiediamo; ma possiamo ripetere il gesto uscendo, per tornare in mezzo alle faccende della vita con un’ulteriore forza spirituale.

Ci esorta papa Francesco: «Quando intingiamo la mano nell’acqua benedetta, entrando in una chiesa, e facciamo il segno della Croce, pensiamo con gioia e gratitudine al battesimo che abbiamo ricevuto e rinnoviamo il nostro “Amen” – “Sono contento” -, per vivere immersi nell’amore della Santissima Trinità». E prosegue: «Come facciamo entrando in chiesa, possiamo farlo anche a casa, conservando in un piccolo vaso adatto un po’ di acqua benedetta. Così, ogni volta che rientriamo o usciamo, facendo il segno della croce con quell’acqua ci ricordiamo che siamo battezzati».

L’acqua benedetta ha il potere di allontanare il demonio e di rimettere il peccato veniale se c’è pentimento nel nostro cuore (per quelli mortali è necessaria la Confessione).

è buona abitudine anche conservarla magari presso il letto per usarla per farsi il segno della croce nel coricarsi, nell’alzarsi, in tempo di gravi tentazioni, di malattie o di qualunque altro bisogno, e così invocare la benedizione del Padre, e rinvigorirsi contro gli assalti dei propri nemici spirituali. Con essa si benedicono gli oggetti, le case e le persone e i genitori possono benedire i propri figli.

Non dimentichiamo che appartiene ai sacramentali, cioè «segni sacri per mezzo dei quali, con una certa imitazione dei sacramenti, sono significati e, per impetrazione della Chiesa, vengono ottenuti effetti soprattutto spirituali. Per mezzo di essi gli uomini vengono disposti a ricevere l’effetto principale dei sacramenti e vengono santificate le varie circostanze della vita» (Catechismo, n. 1667).

Per godere poi tutti i vantaggi a cui è ordinata l’acqua santa, bisogna usarla con sentimenti di fede (che non è sentimentalismo o romanticismo), di umiltà e di contrizione, poiché quest’acqua opera per via di impetrazione, e sempre a misura delle  disposizioni di animo di chi se ne serve. 

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