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Caro e stimato don Mario,

le scrivo in occasione del santo Natale per godere insieme a lei della luce della fede accesa da Gesù in quella notte a Betlemme e per augurare a lei e ai suoi collaboratori la grazia dall’alto. Inoltre approfitto per inviarle il nome dei defunti da scrivere al Suffragio perpetuo della nostra Associazione, alla quale siamo iscritti da 100 anni.

In questo 2020, infatti, ricorrono appunto i Cento anni della nostra affiliazione alla Pia Unione, anniversario che celebreremo a St. Trudper - Münstertal il prossimo giugno 2020. Da ultimo anche il nominativo di sette sacerdoti che si iscrivono alla “messa perenne” per gli agonizzanti.

Un cordiale saluto anche da Suor Bernita e da me 

Schwester Melania Bauer.

Münstertal, Germania 

Cara sorella Melania,

gioia grande per il 100° anniversario della vostra affiliazione alla nostra Pia Unione e la nostra assicurazione di pregare per la vostra opera e anche per la filiale aperta recentemente in India.

Ma la gioia più grande è per il vostro costante impegno ad interessare i sacerdoti ad iscriversi alla “Messa perenne” in favore dei morenti. Questo grande atto di amore per i morenti, nato dalla sensibilità spirituale della Pia Unione nel 1917, negli anni della 1° Guerra mondiale pensando soprattutto alle giovani vite dei soldati falciate dalla violenza delle armi sui fronti di battaglia. La comunità cristiana, impotente a far cessare le armi, desiderava essere accanto a queste vittime innocenti di una “inutile strage” come chiamò quella guerra Benedetto XV.

Il Papa stesso ha caldeggiato questa catena di preghiere solidali e si è impegnato lui stesso a celebrare una Santa Messa annuale per questa intenzione ogni primo giorno del mese. Oggi le guerre sono focolai sparsi nel mondo, ma i morenti oggi sono negli ospedali, vittime degli incidenti stradali, nelle calamità nautarli, tra i senza tetto. È un’opera santa questa catena eucaristica che rivive la passione di Gesù accanto ad ogni persona ai confini ultimi della vita.

Dobbiamo pregare anche perché i sacerdoti sentano questo impegno pastorale che permette di riempire con la preghiera solidale questa infinita povertà del morire.

Continui, cara sorella Melania, a sensibilizzare i sacerdoti che frequentano la vostra comunità a questa azione di squisita carità per un morire dignitoso accompagnato dal vento consolante della nostra preghiera.

Mettiamo tra le nobili speranze, da desiderare, che questo anno 150° anniversario del Patrocinio di san Giuseppe riscuota il senso di appartenenza dei battezzati alla stessa famiglia di Dio a pregare per i morenti..

Auspico e prego che anche la “cattolica Italia”, possa acquisire da parte dei sacerdoti questa passione pastorale di accompagnamento spirituale, quale «hospice spirituale» aperto h24 per 365 giorni all’anno. 

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