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Venerdì 21 febbraio scorso Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei Santi a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche e i miracoli di una decina tra presbiteri, religiosi e laici tra i quali il Venerabile Servo di Dio Carlo Acutis, laico; nato il 3 maggio 1991 a Londra (Inghilterra) e morto per una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006 a Monza (Italia).

In un elenco di martiri, di fondatori, di testimoni della fede uomini e donne tutti adulti, la figura di Acutis emerge singolarmente a motivo della sua giovanissima età: si è spento prematuramente infatti a soli 15 anni, mostrando sin dalla fanciullezza una singolare chiamata per una vita spiritualmente molto profonda e intensa.

Acutis è’ stato sinteticamente definito quale il giovanissimo santo appassionato di informatica e dedito sin dalla più tenera età alla preghiera. Su “Avvenire” si sottolinea che egli era da tempo nel cuore del Papa che lo ha citato nella Esortazione apostolica Christus vivit come esempio di una vita usata con particolare e sorprendente saggezza sin da bambino, facendo di lui un modello di riferimento per tanti ragazzi. Accanto alla passione verso l’informatica emerge l’amore straordinario nutrito per Gesù che si dona ai credenti sotto forma di corpo e sangue. «L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo!» diceva spesso Carlo, a testimoniare di quale sia stato il centro della sua esistenza.

Nell’articolo di Matteo Liut, sempre su “Avvenire”, si ricorda che “il miracolo attribuito all’intercessione di questo ragazzo milanese di 15 anni morto nel 2006 mette un sigillo sulla sua eredità e lo rende un patrimonio prezioso per tutta la Chiesa. D’altra parte la sua testimonianza è stata indicata ai giovani anche da papa Francesco nell’esortazione apostolica postsinodale «Christus vivit». «Vedeva che molti giovani, pur sembrando diversi, in realtà finiscono per essere uguali agli altri, correndo dietro a ciò che i potenti impongono loro attraverso i meccanismi del consumo e dello stordimento – scrive il Pontefice al numero 106 dell’esortazione – . In tal modo, non lasciano sbocciare i doni che il Signore ha dato loro, non offrono a questo mondo quelle capacità così personali e uniche che Dio ha seminato in ognuno. Così, diceva Carlo, succede che “tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie” ». Acutis, invece, «ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, per comunicare valori e bellezza», aggiunge il Papa.

Acutis, prosegue Liut, aveva per Internet e il computer una vera e propria passione, coltivata con serietà e competenza al servizio dell’evangelizzazione. Le sue tracce di santità sono tuttora consultabili sul web: curava un sito personale che oggi presenta alcune pagine ancora nella forma in cui le aveva pensate lui. E sono visitabili anche i siti delle mostre che aveva curato dopo aver avuto un’illuminazione nel 2002 mentre si trovava al Meeting di Rimini e che erano dedicate ai temi della fede a lui più cari: i miracoli eucaristici, le apparizioni della Madonna, inferno purgatorio e paradiso, angeli e demoni (si trova tutto partendo dal sito www.carloacutis.com).

Tra i gesti tipici della sua giornata di giovanissimo credente molto attivo e allo stesso tempo molto devoto, si ricordano i tanti piccoli e grandi gesti: la Messa, il Rosario quotidiano, le visite ai santuari ma anche l’attenzione agli altri, il modo di fare solare e gioioso, l’amicizia anche con gli 'invisibili', come ad esempio i portinai, quasi tutti stranieri, dei palazzi della zona in cui viveva a Milano.

“L’avvio dell’iter della causa di beatificazione, promossa dall’arcidiocesi di Milano, è stato approvato dai vescovi lombardi il 15 febbraio 2013 e il 5 luglio 2018 è stato dichiarato venerabile. Il 6 aprile 2019 - ricorda “Avvenire” - le sue spoglie sono state traslate dal cimitero di Assisi al Santuario della Spogliazione. Il 14 novembre scorso la consulta medica ha espresso parere positivo riguardo a un presunto miracolo attribuito alla sua intercessione, che è stato riconosciuto ufficialmente con il decreto approvato dal Papa che apre la strada alla beatificazione”.

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