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Chiusura dell’Anno di San Giuseppe in Basilica

di B. Capparoni

Doveva essere la nostra Basilica la sede naturale per concludere solennemente l'Anno di san Giuseppe; a tale scopo nei giorni della Novena dell'Immacolata la chiesa è rimasta aperta dalle 7.30 alle 19.30, per l'Adorazione eucaristica continuata e la possibilità offerta ai fedeli di accostarsi al sacramento della Penitenza e così, in quei giorni, la Basilica del Trionfale si è dimostrata quale veramente è, santuario romano giuseppino e luogo a cui guardano tutti gli iscritti della Pia Unione. La celebrazione della chiusura è avvenuta in coincidenza con la solennità dell'Immacolata e si è collocata dentro la novena della Madonna.  

Inoltre, per la seconda volta in quest'anno, il cardinale Vicario Angelo De Donatis ci ha concesso di esporre il reliquiario con il Manto di san Giuseppe e il Velo di Maria. I lettori sanno che tale preziosa reliquia è custodita ordinariamente nella chiesa di sant'Anastasia al Palatino, ma non è esposta alla venerazione pubblica. Per questo il gesto del cardinale De Donatis deve avere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine. L'esposizione è avvenuta da giovedì 2 a domenica 5 dicembre e durante quei giorni i fedeli si sono susseguiti in preghiera per venerare queste preziose reliquie.

Questa è stata la cornice celebrativa nella quale hanno avuto spazio alcuni momenti particolarmente importanti. 

Nella serata di giovedì 2 dicembre nella Basilica ha preso la parola Costanza Miriano. È nota come giornalista al Tg3, si occupa di informazione religiosa a Rai Vaticano e collabora con il quotidiano cattolico Avvenire. La sua non è stata una conferenza, ma piuttosto una testimonianza. Ha esordito raccontando di aver scoperto qualche tempo fa la preghiera del Sacro Manto, che le era del tutto ignota. Dopo aver cominciato a recitarla, ha ottenuto grazie da Dio per mezzo di san Giuseppe soprattutto in riferimento ai bisogni della sua famiglia e nell'educazione dei figli. Ha così sperimentato la verità delle parole di santa Teresa d'Avila dove afferma che Gesù obbedisce in cielo a Giuseppe come gli era obbediente sulla terra e che sempre concede ciò che gli chiediamo mediante la sua intercessione. San Giuseppe è anche esempio di vita credente perché davanti alle cose incomprensibili si è mantenuto in un silenzio di virtù; quando poi ha compreso mediante la rivelazione dell'angelo, ha abbraciato la strada di Dio senza abbandonarsi a pensieri di come avrebbe potuto essere diversa la sua vita; ha abbracciato totalmente la sua vocazione.

Sabato 4 dicembre è venuto il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e autore di testi molto apprezzati. Ha presieduto una solenne concelebrazione e nella sua omelia ha collegato la figura di san Giuseppe con quella del Battista, a cui si riferiva la liturgia della seconda domenica di Avvento. Ne trascriviamo un brano in cui il Cardinale propone il modello di san Giuseppe.

Martedì 7 dicembre la Messa vigiliare dell'Immacolata è stata celebrata sotto la presidenza del cardinale Angelo Comastri, Vicario generale emerito per la Città del Vaticano. In realtà ci aveva promesso di venire il giorno seguente alla Messa principale delle 10,30, ma ha dovuto cambiare programma per partecipare su Rai1 alla trasmissione A sua immagine. Il cardinale Comastri ha condotto la nostra meditazione verso la figura di Maria, verso il Santuario di Lourdes e verso il bisogno di vivere nel vero amore, che è luminoso di fede e di purezza. 

Mercoledì 8 dicembre i bambini della parrocchia hanno onorato Maria e Giuseppe con un omaggio floreale e con la preghiera semplice dei loro cuori.

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