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di Gabriele Cantaluppi

19° Capitolo dei guanelliani

Papa Benedetto XVI ha indicato come via privilegiata della Nuova Evangelizzazione la testimonianza personale di vita cristiana, vissuta da ogni singolo credente. è quanto, con altre parole, ha indicato il Cardinal Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino, la sera del primo luglio, nella concelebrazione eucaristica di apertura del 19° Capitolo Generale dei Servi della Carità, nel santuario del Sacro Cuore a Como, invitando i padri capitolari a mettere in comune i doni di natura e di grazia e rinnovando la vita spirituale attraverso una fede rinforzata.
Segno di questa volontà è stata la consegna di “Via di virtù e di santità”, il testo commentato delle Costituzioni, che finalmente vede la luce dopo innumerevoli anni di gestazione. Il tema di una vita spirituale intensa, capace ancora di stupire, è stata anche la proposta di riflessione offerta da padre Michele Elli nella giornata di ritiro del giorno successivo a Barza.
Padre Alfonso Crippa ha sottolineato che la nostra tensione alla santità diventa speranza per il mondo, perché con le opere riveliamo la presenza dell’amore di Dio. Un amore che esige collaborazione e unità fra le componenti della famiglia guanelliana, per poter contrastare la cultura dell’individualismo e dell’effimero, ha aggiunto Madre Serena Ciserani.

I giorni successivi hanno offerto ai Superiori di ogni livello, dal Superiore generale a quelli provinciali, al delegato dell’Africa e all’Economo generale, la possibilità di presentare in aula la loro relazione, quasi una fotografia delle risorse umane, dei problemi e delle prospettive  apertesi durante il sessennio trascorso. Alla presentazione assembleare ha fatto seguito la richiesta di chiarimenti, affidando poi ai diversi gruppi l’analisi critica  e le proposte.
Le lunghe ore di sedute a tutti i livelli hanno fatto sentire l’esigenza di un po’ di moto, sfociando in alcune partite di calcio serali, dai risultati non propriamente olimpionici.
La concelebrazione eucaristica del mattino e i Vespri della sera hanno dato anche l’occasione a chi presiedeva di offrire spunti di meditazione, atti ad alimentare lo spirito di appartenenza alla famiglia guanelliana.
Se la Parola di Dio proclamata nell’Eucaristia del mattino dava l’avvio alla giornata, alla sera si preferiva spaziare tra le ricorrenze di famiglia o nel ricordo di alcune figure significative della nostra storia.
La seconda settimana ha segnato la full immersion nei lavori, con lo  studio e l’analisi dell’Instrumentum Laboris preparato dall’apposita Commissione. L’importanza del documento è stata sottolineata da don Wladimiro Bogoni, presidente della Commissione, nell’offrire ai padri capitolari l’aiuto per delineare percorsi su cui far incamminare la Congregazione nel prossimo sessennio.
Si sono poi formate quattro Commissioni, secondo le priorità del tema di interesse: evangelizzazione, carisma, missione, governo. A metà settimana ciascuna di esse ha poi presentato in assemblea le proprie riflessioni e proposte.
Un principio filosofico insegnatoci ai tempi del liceo affermava che non si può dare agli altri ciò che prima  non si possiede: è quindi necessario anche l’aggiornamento e l’ascolto di qualche voce “fuori campo”, attraverso la quale lo Spirito Santo potrebbe suggerire novità.
I padri Capitolari, oltre al ritiro spirituale iniziale, hanno avuto l’opportunità di accogliere le indicazioni della professoressa Stella Mora, docente di teologia presso l’Università Pontificia Gregoriana, in ordine alla Nuova Evangelizzazione che “passa attraverso il rendere visibile e vivibile il nostro essere credenti. Gesù, l’evangelizzatore per eccellenza, predicava e guariva, percorreva le strade del suo tempo ed era a contatto diretto con le persone”.
Padre Cristo Rey García Paredes, claretiano titolare della cattedra di teologia della Vita Religiosa presso l’Università di Salamanca, ha sottolineato l’importanza per la nuova evangelizzazione della missione, affermando che “è meglio parlare meno di Dio e annunciarlo con la testimonianza della vita”.
Anche i Cooperatori hanno avuto la loro giornata lunedì 16 luglio, con la presenza dei rappresentanti di diverse aree geografiche in cui l’Opera è presente. Il portavoce del gruppo invitato al Capitolo, Dino Stella, ha presentato il “Documento” con il quale essi hanno risposto ad alcuni quesiti posti dalla Commissione precapitolare.
Il mondo guanelliano ha avuto la sua completezza anche attraverso la mattinata dedicata alle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, che con gli interventi di Suor Neli Bordignon e Suor Antonietta Ripamonti, hanno offerto alcuni spunti  sulla Nuova Evangelizzazione da vivere all’interno del nostro carisma guanelliano.
Non poteva mancare anche una panoramica su un problema che assilla un po’ tutta la Chiesa, almeno quella occidentale: quello delle vocazioni. La situazione dei seminari internazionali guanelliani è stata illustrata da don Carlos Blanchoud per quello di Bogotà (Colombia), don Luigi De Giambattista e don Soosai Rathinam per quello di Chennai (India), don Giancarlo Frigerio per quello di Kinshasa (R.D. Congo) e don Alessandro Allegra per quello di Roma.
La giornata su cui erano puntati gli occhi dell’intera Congregazione era quella dell’elezione del nuovo Consiglio Generale per il prossimo sessennio.
La concelebrazione eucaristia della mattina del 19 luglio è stata presieduta da Mons. Luigi Stucchi, vescovo ausiliare di Milano, che ha definito i padri capitolari corpo vivente di don Guanella, insieme a tutta la Congregazione e a quanti si sentono partecipi del medesimo carisma di carità misericordiosa.
La votazione del mattino ha riconfermato Padre Alfonso Crippa nella carica di Superiore Generale, mentre nel pomeriggio sono stati eletti don Umberto Brugnoni, riconfermato Vicario, Padre Luigi De Giambattista secondo consigliere, Padre Ciro Attanasio terzo consigliere e Padre Gustavo De Bonis quarto consigliere.
La presenza dell’urna con il corpo del Fondatore nel suo paese natale di Fraciscio ha offerto l’occasione di concludere il Capitolo con la solenne concelebrazione eucaristica proprio nei luoghi dove lo Spirito Santo ha iniziato a formare la sua personalità umana e carismatica nei giorni dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’invito finale della Messa: “ite, missa est” è l’esortazione a continuare nella vita ciò che è stato celebrato nel tempio. Forse è anche questa l’esortazione del Fondatore al nuovo Consiglio generale e a tutti i membri della grande famiglia guanelliana: continuare nel mondo la ricchezza e lo slancio di questi giorni di Capitolo, convinti che “la santità salverà il mondo”.

 

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