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Strade da camminare nel giusto sentiero della santità

Un cordiale ben trovati in questo nostro appuntamento mensile in compagnia di San Giuseppe, all’inizio di questo mese di marzo che la tradizione secolare della chiesa ha dedicato a san Giuseppe.
Il nome di san Giuseppe è particolarmente legato ai mercoledì del mese, in particolare, come oggi, e, ancora, il 19 di ogni mese e poi tutto il mese di marzo. Il mese di marzo festeggia anche il concepimento di Gesù nel grembo della vergine Maria. Il 25 marzo, infatti, inizieranno i nove mesi in attesa del Natale del Figlio di Dio tra noi. 

 

Questo appuntamento con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Mater è un appuntamento carico di affetto, di stima, ma anche di ascolto di un’armonia di suoni gradevoli e consolatori. 

In un’anima innamorata di Dio, ricca di fede in Gesù, come in chi ci ascolta, le parole pronunciate possiamo paragonarle allo scorrere delle dita di una mano sulla tastiera di un pianoforte.  

Vogliamo questa sera parlare a «cuore  a cuore» con San Giuseppe, il papà terreno di Gesù.  

Vorrei tentare di creare un clima di ascolto e far uscire allo scoperto le  qualità belle che ognuno porta stampate nella sua anima.

San Giuseppe ci è maestro non tanto per le parole che non ha pronunciato, ma per le parole dall’angelo ha saputo ascoltare, ma, questa sera, anche l’ascolto che saprà dare alle nostre parole e alle nostre richieste di aiuto con la sua intercessione.

 L’abbiamo detto più volte, il suo silenzio non è mutismo, ma è un silenzio illuminato da irradiazioni, come le sfaccettature di un diamante che riflettono colori luminosi, secondo il fascio luce che l’accarezza. Da quella luce riflessa nascono le indicazioni di strade da percorrere per camminare in questo mese di marzo nel giusto sentiero della santità, come pienezza di beatitudine evangelica. 

  Allora, davvero con cordialità e simpatia, all’inizio di questo appuntamento, un affettuoso saluto a tutti: alle ascoltatrice e agli ascoltatori, a chi ci ascolta in casa o per strada, tornando a casa dal lavoro, a chi sta preparando la cena o sta cenando, ma, in particolare modo, a chi è afflitto dalle molte contrarietà, avversità che hanno un nome quel è: la cattiva salute, il disagio interiore dell’incomprensione, l’ansia, la depressione, l’insoddisfazione della vita l’insofferenza e le difficoltà nel mondo del lavoro che avvelenano i giorni della vita. 

Un saluto particolare a chi è orfano di affetto umano, chi è arrabbiato con l’esistenza stessa, a chi ancora non ha trovato un motivo forte e valido per vivere. 

 Vorrei avere sentimenti cosi intensi da far sentire un caloroso abbraccio a chi si sente inutile, fallito nella vita, desidero mettere una mano sulla spalla di chi si sente solo, di chi è costretto per tanti motivi, anche di carattere, a vivere senza amici.  

 Invochiamo san Giuseppe, lui  ha vissuto la sua esistenza accanto a Gesù come «ombra del Padre», il Padre eterno che dall’eternità lo aveva scelto per essere il suo sostituto umano nella crescita di Gesù in una storia dell’umanità che si fa storia di salvezza.

 Prendiamo dalle grandi riserve di spiritualità lasciate dal patrimonio dei santi quelli famosi come anche quelle persone semplici e generose che forse anche noi abbiamo conosciuto nella nostra vita, come lo sono stati tanti nostri parenti virtuosi e onesti, per questo facciamo riecheggiare nel nostro spirito una preghiera  per le nostre famiglie, affinché siano il riflesso della famiglia di Nazareth.

 Preghiamo con questo saluto a san Giuseppe. Questa preghiera ripercorre i sentimenti che dall’Ave Maria, con un accentuazione del soccorso che san Giuseppe può dare alle nostre famiglie, riscaldare i cuori di rinnovato affetto, partecipazione, irrobustire le nostre braccia per sopportare i pesi gli uni degli altri.  

 Ave, o Giuseppe, uomo giusto, sposo verginale di Maria e padre davidico del messia; tu sei benedetto tra gli uomini e benedetto il figlio di Dio che ti fu affidato Gesù.

San Giuseppe, patrono universale della chiesa, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina e soccorrici nell’ora della nostra morte. 

Amen!

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