Don Guanella iIn una circolare scritta ai Servi della Carità nel 1913 invitava a «fare vita nostra la vita del Sacro Cuore eucaristico, se vogliamo poter giovare all’anima nostra e ai gravi bisogni che ne circondano, a sollievo di tante miserie corporali e spirituali del prossimo». Gli fa eco papa Francesco sottolineando che «il Cristo, che ci nutre sotto le specie consacrate del pane e del vino, è lo stesso che ci viene incontro negli avvenimenti quotidiani».
«Tu, fratello mio, hai versato del sangue. Non è possibile che non paghi per il tuo delitto…Vai col cuore in pace a confessare il tuo crimine. Va’ in mezzo alla strada, inginocchiati e di’ a tutto il mondo: “Ho commesso un delitto”. Solo così potrai cancellare la tua colpa».
Con l’inizio del lockdown molte persone si sono allontanate dalle chiese. Quando poi finalmente, con prudenza si è ripreso a celebrare in presenza i riti, tra i fedeli si sono verificate due opposte tendenze, giustificate spesso dalla «paura» del virus.
Ci risiamo! Coll’approssimarsi del nuovo anno scolastico si torna a discutere sulla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche e in altri luoghi pubblici e, c’è da giurarlo, sul presepio a Natale.