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di Ottavio De Bertolis

Il 3 dicembre 1844, nello scolasticato dei gesuiti di Vals, nell’Alta Loira, per iniziativa del p. Francesco Saverio Gautrelet, nasceva l’Apostolato della Preghiera, ora Rete Mondiale di Preghiera del Papa. Se scriviamo un po’ della sua storia, non è tanto per un desiderio di erudizione, o per pura curiosità, ma piuttosto per poter ripercorrerne le intuizioni originarie, il suo primo slancio, per potere più fruttuosamente viverne oggi la spiritualità e la originaria fecondità apostolica.

Vale la pena innanzitutto osservare che il p. Gautrelet venne in qualche modo per secondo, come fondatore; primi, e in un certo senso veri fondatori, furono gli anonimi scolastici, cioè religiosi ancora in formazione, della Compagnia di Gesù, che, molto desiderosi di vivere già un apostolato anche in quel periodo che è necessariamente di studio, e quindi apparentemente non efficace, rivolsero a lui questo desiderio. E il Padre li esaudì, mostrando loro che il vero e primo apostolato, l’anima di tutti gli apostolati che nel mondo si svolgono, è esattamente la preghiera: così nasce, appunto, l’apostolato della preghiera. Questi seminaristi incominciarono a comporre elenchi di intenzioni che venivano affissi pubblicamente, affinché ognuno offrisse le sue preghiere, le sue sofferenze, il suo studio e la propria vita nascosta, a sostegno di quanto erano in tal modo loro affidati. Questi elenchi furono in qualche modo gli antenati dei moderni bigliettini che contengono le intenzioni del Papa e dei Vescovi, che voi certamente conoscete. E infatti dallo scolasticato francese l’iniziativa si diffuse, dapprima in altri seminari e Ordini religiosi, poi tra i laici, ai quali va riconosciuto, soprattutto per mezzo degli zelatori e zelatrici, un ruolo assolutamente centrale nel suo sviluppo e propagazione.

Il p. Ramière, continuatore in seguito dell’idea di p. Gautrelet, definisce l’Apostolato della Preghiera “lega santa dei cuori cristiani, uniti al Cuore di Gesù, per ottenere il trionfo della Chiesa e la salvezza delle anime”. Il linguaggio è quello combattivo dell’Ottocento, ma il principio ispiratore rimane validissimo, così come rimane vero quanto lo stesso Padre asseriva, che la triplice sorgente dell’efficacia dell’Apostolato è la preghiera in sé stessa, l’associazione degli oranti, e la loro unione col Cuore di Gesù.

Nel frattempo, il papa Pio IX approva i primi statuti nel 1866, osservando che «l’Apostolato della Preghiera non è una Congregazione né una Confraternita propriamente detta, ma una santa lega di zelo e di preghiera». Tutti i Papi in seguito approvarono e incoraggiarono il sodalizio, e furono anche redatte altre edizioni degli Statuti: qui mi limito a ricordare quella del 1968, approvata da Paolo VI, che redasse in un linguaggio veramente nuovo la tradizionale spiritualità dell’AdP, fondata su cinque elementi qualificanti: la centralità della Messa e dell’offerta della giornata in essa; la spiritualità del Cuore di Cristo; la devozione mariana, con l’impegno della decade di Rosario quotidiana; l’unione alla Chiesa; e infine l’attenzione assidua alla preghiera come anima della nostra vita apostolica.

In tutti questi anni, in Francia e altrove, vennero poi fondate riviste di spiritualità e ascetica che sostenessero la cultura religiosa degli associati: qui ci limitiamo a ricordare, in Italia, l’odierno Il Messaggio del Cuore di Gesù. Possiamo certamente dire che in tutti questi anni centinaia di milioni di persone hanno vissuto la loro fede anche appoggiandosi a questo modo di preghiera.

Ricordo che in fondo quanto proposto dell’AdP anche oggi è la stessa spiritualità ignaziana, resa accessibile anche al di là della Compagnia di Gesù: questo era del resto il motivo per cui i Papi concessero la partecipazione ai beni spirituali dell’Ordine agli iscritti. L’unione a Cristo, l’offerta di sé, il sentire con la Chiesa sono infatti i tratti tipici di Ignazio e dei suoi figli. Oggi come ieri l’AdP è un cammino spirituale che la Chiesa propone a tutti i cristiani per aiutarli a divenire amici ed apostoli di Gesù risorto nella vita quotidiana, risvegliando in loro la capacità missionaria; è una rete mondiale di preghiera al servizio delle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa, espresse nelle intenzioni mensili di preghiera del Papa, oggi anche in internet, nell’applicazione click to pray. Insomma, è un cammino del cuore di ognuno verso il Cuore di Cristo.  

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