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Un'indagine commissionata dalla Dei dimostra che gli adolescenti guardano all'avvenire con ottimismo, pieni di energia. Contando sulla mamma, che resta la figura di riferimento.

Si chiama «Seme diVento» ed è un progetto messo in campo da tre uffici Dei (Pastorale giovanile, Ufficio catechistico, Pastorale della famiglia) per ricominciare a camminare insieme agli adolescenti. L'intento è coinvolgere l'intera comunità cristiana nella cura delle nuove generazioni. Il percorso è pensato per durare quattro anni e punta a coltivare le speranze dei ragazzi, i «semi di futuro» per l'intera società.

Rispetto alle generazioni passate gli adolescenti “credono di avere più opportunità”. Questo uno dei dati emersi dall’indagine Ipsos commissionata per il progetto “Seme diVento”, elaborato dal Servizio per la pastorale giovanile (Snpg), assieme all’Ufficio catechistico (Ucn) e all’Ufficio per la pastorale della famiglia (Unpf), presentato oggi pomeriggio a Roma. Il 45% del campione dei ragazzi fra i 12 e i 18 anni ritiene però di avere più problemi rispetto ai propri genitori anche se il 44% pensa che i problemi siano gli stessi. Riguardo alle opportunità che i giovani ritengono di avere in maniera superiore non sono limitate al lavoro ma si concentrano sul maggior uso della tecnologia. Il 37% è convinto che avrà un futuro economico migliore, il 35% che avrà una qualità della vita superiore e il 59% si aspetta una società diversa, in particolare più sostenibile e attenta all’ambiente. Secondo il direttore dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli, l’indagine insegna come gli adolescenti mostrino resilienza e ottimismo e di come in generale siano pronti a tornare alla vita di sempre mostrando una sostanziale capacità di prendere il buono anche da un’esperienza come quella della pandemia.

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