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L’Alzheimer non ha travolto la storia di Bill e Glad

di Graziella Fons

La pagina evangelica delle beatitudini non è solo la descrizione di un modo di essere per essere contenti d vivere, ma il riconoscimento che nel mondo l’annuncio delle beatitudine è carne della storia umana. Già vivono con noi i puri di cuore, i misericordiosi, coloro che piangono per le tremende fatiche della vita, per la perdita prematura di persone care.

Anche le fatiche innegabili della vita matrimoniale sostenute con forza e perseveranza già rivelano un ventaglio di un umanesimo costantemente in bocciolo in attesa di fiorire per il canto delle beatitudine. Uno degli ingredienti per poter cantare la beatitudine è la preghiera.

 

«Se qualcuno ti dicesse che c’è qualcosa che puoi fare per assicurare che il tuo matrimonio duri per tutta la vita e che ti richiede solo cinque minuti al giorno non lo faresti? Pregate insieme tutti i giorni, è tutto ciò che serve!».

Il matrimonio per vivere serenamente ha bisogno i ancorarsi su tre realtà: la coppia e la terza persona è Dio. Se gli permettiamo di rimanere nel cuore della coppia Egli è parte integrante del matrimonio e il sacramento del matrimonio sviluppa tutte le sue potenzialità, in modo particolare nell’amore reciproco come è avvenuto in questa esperienza di Bill e Gad che non sono stati travolti dal tornado dell’Alzheimer.

«Considero un privilegio potermi prendere cura di colei che ho tanto amato in questi anni e che continuo ad amare».

È la splendida testimonianza d’amore di un marito sposato da cinquant’anni con una donna alla quale negli ultimi anni è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer. «Non ritengo sia un peso dovermi prendere cura di lei. Devo fare tutto, dal momento in cui si sveglia al momento in cui va a letto, io faccio assolutamente tutto. Le lavo i denti, le faccio la doccia, la vesto, tutto. Ma è un privilegio».

Bill e Glad Forward si sono conosciuti quando lei aveva 8 anni e lui è diventato il miglior amico di suo fratello.

«Siamo cresciuti insieme, e mentre crescevamo lei era lì. E io sapevo che lei mi guardava mentre io giocavo a football con il fratello e un altro amico, e quando io andavo in bicicletta lei continuava a guardarmi, ma io non ero interessato. Poi, quando avevo 17 anni e lei 16, l’ho vista bellissima, indossava un vestito molto bello e boom! Era fatta», ha raccontato Bill. «Quando abbiamo iniziato a uscire insieme, io in genere andavo in bicicletta: Da dove io abitavo a casa sua erano circa 5 chilometri. Andavo al sabato pomeriggio ed era l’unica occasione in cui potevamo stare insieme».

La bicicletta è stata una fedele compagna di questa coppia e l’ha accompagnata per tutta l loro esistenza. Anche dopo che si sono sposati e hanno avuto dei figli, la bicicletta ha continuato ad essere il fedele mezzo di trasporto; mettevano i bambini sui seggiolini e pedalavano tutti insieme.

«Le biciclette sono state parte della nostra vita e penso che hanno a che vedere con noi fino ad oggi», afferma con un certo orgoglio Bill.

Una decina di anni fa, il marito si è accorto che qualcosa non andava nella moglie, alle visite mediche è stato poi diagnosticato «il terribile morbo di Alzheimer». Racconta ancora Bill: «Abitando vicino al mare sapevo che con la bicicletta si possono fare varie cose, e allora ho una bicicletta personalizzata, con una sedia. Andiamo sulla spiaggia e pedaliamo sulla riva, e facendo questo vediamo molte persone, e molta gente viene a parlare con noi perché nessun altro ha una bicicletta con un sedile come la nostra».

«L’ho sposata nella buona salute - ha dichiarato Bill - e ora sono determinato a prendermi cura di lei anche nella cattiva salute e, quindi, ogni volta che ne avrà bisogno, io le sarò accanto».

Alla domanda da dove gli deriva la forza per andare avanti superando tutte le difficoltà, Bill risponde con naturalezza: «Dalla fede».

«Dio ci ha amati incondizionatamente, e penso che Dio abbia posto il suo amore nel mio cuore, e, riuscendo a comprendere quanto Dio mi ha amato, posso anch'io amare la mia adorata moglie. Lei ha fatto tanto per me in tutti questi anni, e ora che lei non può, io posso restituire quell’amore. Quell’amore significa tanto per me che posso fare tutto per lei».

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