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Le Associazioni parrocchiali

di Nino Massara

Nella sua strategia pastorale don Aurelio scommette sul genio femminile
e chiama a raccolta in associazione «le madri cristiane» e le mette sotto la protezione
di Santa Monica, la mamma di Sant’Agostino. Le preghiere e la forza educativa
delle anime erano energie vitali per salvaguardare la fede dei figli.

Se negli anni '50, a Roma, sentivi parlare della Parrocchia San Giuseppe al Trionfale, avevi la stessa impressione di quando, a scuola, da ragazzo, si parlava della prima della classe. Una bella parrocchia, ben organizzata, che esprimeva e si pregiava di un'associazionismo laicale tanto variegato, quanto numeroso; fornita di operatori pastorali laici con elevata formazione e professionalità nel servizio, note apprezzate anche a livello diocesano. Ebbene, le radici di questa fioritura, peraltro di tutta la sua storia, ancora una volta si trovano tutte già nei primi anni della nascita della parrochia con Bacciarini, appunto.
Il nuovo e primo parroco aveva trovato "indifferenza", dispersione e lontantanza nel tessuto sociale ed ecclesiale del territorio della parrocchia. Al contrario, per lui la parrocchia era comunità, famiglia. Un'immagine che aveva interiorizzato fin da piccolo nel suo paesino delle Valli svizzere.
Non ci poteva essere parrocchia senza comunione, senza condivisione; dunque nell'assillo e nella collaborazione di tutti. Non ci si poteva rinchiudere nelle sacrestie. Occorreva uscire e andare là dove vive l'uomo concreto. L'associa­zionismo nasce dalla visione ecclesiale di Bacciarini. Il compito di evangelizzare appartiene a tutti, perché nessuno è dispensato dal dovere della carità e specialmente appartiene a quelli che hanno ricevuto col battesimo la fede cristiana.

Ma come gli individui così le associazioni cattoliche hanno il loro campo di azione... Le associazioni cattoliche devono, anzitutto, essere circoli e scuole e palestre di istruzione religiosa. I membri delle associazioni cattoliche devono essere come altrettanti catechisti... nelle famiglie, nelle conversazioni, dovunque viene a cadere un discorso di materia religiosa. Bacciarini si era formato culturalmente a Milano. Da tempo, ormai, le diocesi lombarde, in genere, erano fucine e motore di un nuovo modo di porsi del laicato cattolico all'interno della Chiesa e della società civile.
Dopo la Restaurazione di inizio '800, si passava, via via, dalle vecchie Confraternite così presenti e gloriose, soprattutto al sud d'Italia, dalle "Misericordie della Toscana", comunque, da un'associazionismo prevalentemente devozionale o di carità ad una maggiore consapevolezza di responsabilità, di apertura e di impegno anche nel campo della cultura del sociale e della stessa politica. Si partiva dalle "amicizie cristiane" particolarmente in Piemonte, per strutturarsi, via via, nell'opera dei Congressi, nella Gioventù d'Azione Cattolica; con Leone XIII il Movimento Cattolico dà i primi indizi di "democrazia cristiana" che si tradurranno con don Sturzo e poi, caduto il Fascismo, in partito. Un Movimento Cattolico che espresse figure di alto profilo, spesso anche politico e sindacale, come Meda a Milano, Radini Tedeschi a Bergamo, Montini a Brescia, Achille Grandi a Como, Motta nel Ticino al Bertaglio nel campo del giornalismo.
Don Guanella orbita in questo mondo, in qualche modo anche accompagnandone il  cammino; incoraggia i suoi a unirsi nell'operare il bene come... i commercianti si uniscono per i loro interessi materiali. Bacciarini ne sposa in pieno l'atteggiamento e lo stile di accompagnamento. Anche per le associazioni cattoliche parrocchiali vale la pregiudiziale richiesta per i singoli laici. Anzitutto santità, testimonianza di Cristo, formazione spirituale. Non sono, certo, organizzazioni partitiche e politiche, anche quando si collocano sui versanti avanzati delle risposte ai problemi sociali emergenti nei territori in cui operano. Le associazioni avviate da Bacciarini, presenti nella parrocchia San Giuseppe spaziano in tutti gli ambiti della vita parrocchiale, in tutte le fasce di età; sono espressione effettiva di tutta la popolazione. Ne diamo, ora, un breve elenco tutt'altro che completo: le Madri cattoliche, i Padri cristiani, il Circolo dei giovani, i Luigini, le Dame di San Vincenzo, il Segretariato sociale, la Confraternita del Santissimo Sacramento, le Figlie di Maria, la scuola di lavoro per le giovani del quartiere, ecc...
Sin dall'inizio si inculca un senso di appartenenza e si offre loro un accompagnamento formativo tale, per cui il loro fiorire sarà costante in tutte le fasi storiche della vita della parrocchia.
Fecondità perenne dei santi.

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