Il “marchio di garanzia” per una santità da onorare si costruisce con un percorso meticoloso, simile ad uno spartito musicale in cui tante note rincorrendosi formano una sinfonia. In questo percorso il Professor Giorgio La Pira è arrivato alla tappa della venerabilità. Dopo i tanti “processi” a livello diocesano e poi presso la Congregazione delle cause dei Santi molti esperti teologi, giuristi, vescovi e cardinali, papa Francesco ha firmato il decreto di venerabilità di Giorgio La Pira.
La santità è un fiore che sboccia all’interno di una persona, si libra nel cielo della sua libertà e percorre le strade degli uomini seminando il bene. Non c’è santo uguale ad un altro, i germi del divino fruttificano là dove Dio ha stabilito, anche se qualche volta è difficile trovare il campo dove Dio ha nascosto la sua presenza. Molti santi hanno faticato a trovare il terreno su cui costruire l’edificio del loro rapporto di amore con Dio.
Quando fu nominato Patriarca a Venezia, il cardinal Roncalli scherzava dicendo: «ora mi resterebbe solo il papato, ma il prossimo papa sarà l'arcivescovo di Milano» e, alla vigilia del conclave che lo avrebbe eletto, «se ci fosse stato Montini, non avrei avuto una sola esitazione, il mio voto sarebbe stato per lui». Sarà il primo nella lista dei cardinali da lui creati il 15 dicembre 1958. Tra le ipotesi sull’allontanamento di Montini dalla Curia vaticana da parte di Pio XII, c’è anche quella di averlo inviato a Milano, la diocesi più grande e prestigiosa del mondo, consapevole che quel passaggio lo avrebbe messo sul candelabro e ne avrebbe preparato il pontificato.