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di Carlo Lapucci

La fonte ha due simboli fondamentali. L’acqua che sgorga frusciando o tracima silenziosa dalla terra è immagine della vita che esce dal buio dell’indistinto, affiora alla luce del mondo, saluta e canta la grandezza di Dio e scende per il suo viaggio verso l’infinito. Nel suo apparire, disseta, vivifica, ristora, virtù fondamentale dell’acqua e il suo segno è il getto perenne.

Il secondo simbolo è quello del lavacro, la purificazione, lo spogliarsi da qualcosa di immondo per rigenerasi, per passare a una nuova vita, altra virtù fondamentale dell’acqua e il suo segno è il bacile, la vasca, il battesimo.

I santi si trovano spesso presso le fontane: gli anacoreti ne hanno una presso la loro grotta da cui traggono vita e ammaestramento: si dice che la fonte è la voce di Dio. A Montesenario si mostra la fonte di san Filippo Benizzi e ai Bagni di san Filippo il pilozzino dove il santo attingeva per bere.

Spesso i Santi muoiono presso una fontana: secondo il simbolo del battesimo è lo spogliarsi della carne passando alla seconda vita. Una leggenda narra che a Roma sulla Chiesa delle Tre Fontane, nella zona anticamente chiamata Ad aquas salvias, San Paolo subì il martirio per decapitazione: cadendo la testa fece tre balzi dai quali scaturirono tre sorgenti: una calda, una tiepida e una fredda sulle quali sorse la chiesa, sul cui portale si legge: Pauli Apostoli martyrii locus ubi tres fontes mirabiliter erupuerunt.

Qualcosa di simile accadde al protettore della diocesi di Siena, Sant’Ansano martire ai tempi di Diocleziano. Venuto da Roma a predicare il cristianesimo, fu chiuso in carcere dove oggi è la Pieve di  Sant'Ansano a Dofana presso la città. In una cappella ottagonale sul luogo del martirio geme una polla naturale d'acqua nel punto in cui la testa cadde, rimbalzando tre volte come quella di San Paolo.

Per la strada che da Rassina sale alla Verna c'è una sorgente detta la Fonte del Rospo. Un animale enorme acquattato nel pantano, avvelenava le acque e muggiva. San Francesco passando lo benedisse e il rospo se ne andò a balzi dentro il fossato, discese la montagna e nessuno lo rivide.

San Francesco, san Romualdo e san Giovanni Gualberto s’incontrarono alla fonte di Cetica in un colloquio spirituale. Sant’Agnese ha la sua fonte a Chianciano, santa Caterina da Siena a Bagno Vignoni, san Cerbone a Massa Marittima, a Panzano c’è il Fontino di sant’Eufrosino, la Goccia di sant’Agostino è sul Monte Pisano,

La terra è costellata di fonti sante che hanno ciascuna la loro anima che spesso si collega alle divinità pagane ma che il cristianesimo ha visto attraverso le parole di Cristo alla Samaritana presso il pozzo (Giovanni IV, 14): «Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete in eterno».

 

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