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di don Alphonse Baktiswalagan

Avanza la costruzione del Centro San Luigi Guanella a Iași.Sarà a un tempo casa dei poveri e scuola dei giovani guanelliani.
Con il contributo determinante della Pia Unione di san Giuseppe.

«Il magistero della fragilità è un carisma – è questo uno dei passaggi centrali del messaggio di papa Francesco per la Giornata internazionale delle persone con disabilità – e voi, sorelle e fratelli con disabilità, potete arricchire la Chiesa; la vostra presenza può contribuire a trasformare le realtà in cui viviamo, rendendole più umane e più accoglienti». 

L’Opera Don Guanella in Romania, ascoltando la voce della Chiesa e i bisogni della società rumena, sta edificando un centro per le persone diversamente abili, la cui costruzione è iniziata nell’ottobre scorso. È una vera scommessa, soprattutto in Europa, dove molte congregazioni religiose chiudono o ridimensionano le loro strutture. Ma si tratta della nostra Casa Madre in Romania; abbiamo da poco due confratelli rumeni e sette giovani ragazzi in formazione che ci danno speranza di sviluppo.

Il costo della costruzione della nuova Casa è altissimo in questo periodo di crisi, ma grazie al sostegno del Consiglio generale dei guanelliani e della Pia Unione del Transito di san Giuseppe la Provvidenza non ci è venuta meno, nonostante grandi difficoltà finanziarie. 

Secondo uno studio effettuato dal Ministero rumeno del Lavoro e della Famiglia, al 30 giugno 2015 in tutta la Romania vi erano 690.469 persone diversamente abili, di cui 61.183 minori (età inferiore ai 18 anni) e 629.286 adulti. La città di Iași contava 25.907 disabili, di cui 2.883 minori e 23.024 adulti. In tutta la Romania, sempre al 30 giugno 2015, vi erano 322 centri statali di accoglienza per persone diversamente abili e 55 centri diurni. Iași è la quarta città della Romania per il numero di minori e adulti disabili e nonostante ciò, vi sono pochissimi servizi di cura e assistenza. 

Nella Casa che stiamo costruendo, a piano terra ospiteremo i disabili più gravi. Il primo piano della struttura ospiterà invece persone adulte con disabilità minori e gli ambulatori di fisioterapia, logopedia, psicologia e terapia occupazionale. La mansarda è dedicata alla comunità religiosa, ai giovani in formazione e alla pastorale vocazionale e giovanile. In tal modo possiamo offrire ai nostri “buoni figli” (così chiamava i disabili don Guanella con un titolo amorevole in sostituzione di quelli dispregiativi usati al suo tempo) un ambiente dove ritrovare il calore familiare e tutte le condizioni per dare dignità alla loro vita. Si tratta dunque di un progetto socio-sanitario che si basa sulla pedagogia guanelliana. 

I lavori procedono secondo il progetto stabilito: nel mese di ottobre sono state gettate le fondamenta, in un terreno paludoso, che ha richiesto molto materiale. Inoltre i prezzi, a causa della guerra e della crisi, sono aumentati in misura esponenziale. Ora siamo al piano terra, al livello zero del primo corpo, con una estensione di 916 mq. I lavori procedono, grazie anche all’inverno molto mite di quest’anno, in cui le temperature permettono di portare avanti i lavori. 

Una grossa difficoltà è stata la scarsità di mezzi economici per finalizzare il secondo piano e la mansarda, da eseguire secondo gli standard legislativi e secondo lo stile guanelliano. Non dobbiamo privare di alcunché i “buoni figli”, tanto amati dal Fondatore e già tanto provati. La Casa ospiterà quaranta disabili che provengono dall’Associazione umanitaria Il Chicco, ma anche dalla nostra casa di Bucarest, affidata ai guanelliani dalle Missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta. Infine riceveremo ospiti che provengono da famiglie o istituti statali e che hanno maggiormente bisogno di assistenza. 

In Romania la condizione della disabilità è ancora oggetto di pregiudizi. Noi vogliamo cambiare questa mentalità, vogliamo far passare il messaggio evangelico che Dio è sempre accanto alla persona che soffre ed egli soffre insieme al sofferente. I “buoni figli” sono membra preziose della Chiesa e carne di Cristo crocifisso; è lui che abbiamo l’onore di toccare e di servire con amore nella persona dei poveri. Con la grazia di Gesù, saremo in Romania testimoni e apostoli della divina misericordia che salva il mondo. 

Una bella speranza per il futuro ci viene dai ragazzi e dalle ragazze del campus vocazionale intitolato "Vieni e vedi", che di recente ha riunito 42 adolescenti insieme a sacerdoti, seminaristi, suore e giovani guanelliani. Attraverso questo campus, gli adolescenti hanno potuto comprendere e sperimentare che la vocazione alla vita consacrata è opera di Dio, che chiama le persone per uno scopo nobile. Li abbiamo aiutati a rispondere alle domande che ardono dentro di loro: cosa vuole Dio da me? Come posso avvicinarmi a Gesù e non perdere la mia libertà? Come mi preparo ora per le decisioni che prenderò in futuro?

Abbiamo vissuto insieme giorni pieni di gioia, in cui ci siamo conosciuti, abbiamo pregato insieme, abbiamo vissuto insieme, sotto lo sguardo benevolo di san Lui-
gi Guanella. Nel programma di queste giornate vi erano anche conferenze sulla vita di san Luigi Guanella, tenute da chi scrive e da don Battista Omodei, con l'obiettivo di fornire agli adolescenti un modello concreto di dedizione. Abbiamo offerto l’esempio di san Luigi Guanella, il fondatore della Famiglia guanelliana, che ha donato la sua vita per i poveri, ma soprattutto abbiamo presentato Gesù come grande esempio di vocazione perché ha ascoltato la parola del Padre e ci ha salvati.

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